Italia
Ballottaggi, Renzi a Firenze, Cenni a Prato

di Claudio Turrini
Non sono mancate le sorprese nei ballottaggi in Toscana. Non tanto per la vittoria di Roberto Cenni, a Prato, che era nell’aria, e che pure fa notizia perché la città era tradizionalmente una roccaforte rossa, quanto per i risultati di Montecatini Terme e Massarosa, due dei pochi comuni toscani con più di 15 mila abitanti che sembravano ormai definitivamente in mano al centrodestra.
Complessivamente il centrosinistra è andato meglio che non al primo turno, portando a casa non solo le tre Province di Arezzo, Grosseto e Prato (e per quest’ultima il risultato non era di certo scontato) e i comuni nei quali era in grande vantaggio, come Borgo San Lorenzo e Rosignano Marittimo, ma anche quelli dove il risultato era a rischio, come a Capannori, dopo l’apparentamento del candidato del centrodestra Lorenzo Matteucci (38,57%), con quello dell’Udc Gaetano Ceccarelli (12,25%). E poi c’è la conferma nel capoluogo toscano, con il giovane Matteo Renzi, 34 anni, con 100.978 voti (59,96%), qualche centinaio in più rispetto al primo turno, il che non è poco vista la flessione dei votanti (dal 73,86% al 58,92%). Buono anche il risultato del suo avversario, Giovanni Galli (40,03%) che ha praticamente riconfermato anche lui i voti di quindici giorni fa.
Renzi, un passato da scout e attivo in politica fin da giovanissimo (non per nulla è stato il più giovane presidente della Provincia, 5 anni fa), aveva sbaragliato l’establishment nelle primarie avvelenate dell’autunno e inverno scorso, puntando su discontinuità e voglia di nuovo (non per nulla uno dei suoi slogan è stato Facce nuove a Palazzo Vecchio. Nonostante tante pressioni non ha voluto fare accordicchi con le liste di sinistra (Spini che aveva avuto l’8,35% e De Zordo con il 4,10%) preferendo il ballottaggio alla paralisi del non poter governare”. Il suo primo gesto martedì mattina è stato di andare a pregare, nella basilica di San Marco, sulla tomba del sindaco santo Giorgio La Pira.
Al Comune e alla Provincia di Prato è stato un testa a testa appassionante. Per la Provincia Cristina Attucci che partiva dal 41,56%, grazie anche ai numerosi apparentamenti (con Udc 4,45%, Prato libera e sicura 1,71%, La città per noi 0,82% e I socialisti libertà 0,29%) ha sfiorato la vittoria con il 49,15%. Lamberto Gestri (Pd, Comunisti italiani, Idv, Sinistra e libertà, 47,71% al primo turno) nonostante circa 7 mila voti in meno di quindici giorni fa ha vinto con il 50,84%. Per il Comune il candidato del centrosinistra, Massimo Carlesi (Com. it., Pli, Sinistra e Libertà, Pd, MRE, Idv, 47,5%) è stato a lungo in testa nello spoglio, anche di 4-5 punti, ma via via che arrivavano i dati dei seggi il suo margine si assottigliava fino al sorpasso di Roberto Cenni (Pdl, Udc, Socialisti riformisti, Lega Nord, Giovani pratesi, Prato civica, Lista civica Taiti per Prato, La destra 45,06%, apparentato con Prato Libera e sicura, 2,69% e Socialisti e Libertà 0,33%). Alla fine tra i due candidati ci sono 1.500 voti circa, complice anche il calo dei votanti (dal 75,40% al 64,34%). Carlesi, infatti, ha perso per strada quasi 5 mila voti. Roberto Cenni, 56 anni, imprenditore tessile e dell’abbigliamento (gruppo Sasch), ha impostato la sua campagna sui temi della sicurezza (in particolare sulla presenza dei cinesi) e sulle soluzioni per rilanciare il distretto tessile. Determinante, probabilmente, è stato l’appoggio di Aldo Milone, ex assessore alla sicurezza del Pd, che al primo turno guidava una lista civica che ha ottenuto il 2,69.
Il centrodestra, a parte Prato, porta a casa il Comune di Pescia con Roberta Marchi (56,1%) già in netto vantaggio al primo turno sul candidato del centrosinistra Antonio Abenante. Qui cinque anni fa Abenante aveva vinto con 62,42%.
Successo facile alle Province di Arezzo e di Grosseto per Roberto Vasai (60,6% su Lucia Tanti) e per Lorenzo Marras (56,77% su Alessandro Antichi).
Il centrosinistra si è confermato con facilità anche a Borgo San Lorenzo, con Giovanni Bettarini (72,59% su Fulvio Boni, candidato del Pdl che partiva però da un modesto 18,40%), e a Rosignano Marittimo con Alessandro Franchi (65,5% su Luca Luparini che partiva dal 23,43%). Più sofferte le vittorie di Stefano Benedetti a Cecina (52,5% su Paolo Barabino che è riuscito a dimezzare il distacco), di Eleonora Baldi a Follonica (52,1% su Simone Turini, che era sotto solo di meno di due punti percentuali), di Mauro Lorenzini a Montemurlo (50,43% su Aurelio Biscotti, che poteva contare anche sull’apparentamento della Lega) e del sindaco uscente Giorgio Del Ghingaro a Capannori (54,0% su Lorenzo Matteucci).