Italia
AZIONE CATTOLICA: UDIENZA NAPOLITANO, «UN ESERCIZIO CONSAPEVOLE DEL VOTO»
Chiediamo a tutti i cittadini di resistere alle sirene dell’antipolitica e di non rinunciare all’esercizio consapevole del voto, operando una scelta meditata e responsabile. Questo l’appello contenuto nel documento-riflessione sulla situazione politica del Paese che stamani il presidente dell’Azione cattolica italiana, Luigi Alici, ha consegnato a Giorgio Napolitano, nel corso dell’udienza concessa dal capo dello Stato alla presidenza di Ac, in occasione delle celebrazioni per i 140 anni di fondazione che avranno il loro culmine il prossimo 4 maggio in Piazza San Pietro, con Benedetto XVI. Ricordando il Manifesto al Paese – I cattolici tra piazze e campanili, redatto dall’associazione e che ha già raccolto 15mila adesioni, Alici ha sottolineato la preoccupazione dell’Ac per l’attuale deterioramento dell’etica pubblica e del rapporto tra cittadini e istituzioni. Riconosciamo – ha affermato – motivi di particolare preoccupazione nella distanza economica e sociale tra Nord e Sud, nella divaricazione tra società civile e istituzioni, e in una scarsa partecipazione alla politica. Di qui l’invito a porre al centro di ogni autentica progettazione politica soprattutto il rispetto, la difesa e la promozione della vita e della pace. Nel passaggio ad un sistema bipolare, anziché diminuire aumenta la necessità di riconoscersi in un patrimonio di valori condivisi, contenuti per altro nella Carta Costituzionale, che devono essere fatti propri da tutte le forze politiche ha detto ancora Alici nel corso dell’incontro con il capo dello Stato Napolitano, svoltosi questa mattina al Quirinale. Grave, secondo Alici, che il ritorno alle urne avvenga ancora con una legge elettorale sulla quale tutte le forze politiche e sociali hanno espresso un giudizio negativo, ma il cui cambiamento non ha trovato posto nell’agenda parlamentare. Tutto questo ci spinge a chiedere – ha sottolineato – che gli eletti si impegnino per una stagione di riforme istituzionali davvero condivise, volte ad assicurare governabilità e stabilità. Riteniamo che il nostro Paese debba investire con coraggio nelle forze più vive dalle quali dipende il futuro di tutti. Pensiamo in particolare ai giovani e a una politica attenta alla famiglia e alla genitorialità. Un Paese capace di progettare il proprio futuro – è la conclusione di Alici – deve scommettere su ricerca, istruzione, cultura, e fare in modo che il lavoro divenga, come affermato dalla nostra Carta Costituzionale, un diritto inalienabile, e che si possa promuovere inclusione sociale e integrazione culturale.