Vita Chiesa

Azione Cattolica, sette parole per rinnovare l’associazione

di Piero Rossi**Presidente dell’Azione Cattolica di Pitigliano Sovana OrbetelloIl dibattito fra i responsabili di Azione Cattolica della Toscana e i membri della presidenza nazionale, intervenuti al Consiglio regionale che si è svolto a Firenze domenica 2 febbraio presso l’Istituto S. Gregorio, si è sviluppato su quattro direttrici: vocazione, formazione-missione, associazione e livelli associativi (centro nazionale-diocesi-parrocchia), unitarietà e articolazione. Ma veniamo ai fatti. Le parole del rinnovamentoDopo la recita delle lodi, guidata da mons. Luciano Giovanetti (Segretario della CET e vescovo di Fiesole), Enzo Cacioli, Delegato regionale, ha brevemente introdotto al senso della giornata e subito dopo veniva il turno della Vicepresidente nazionale del settore Adulti Francesca Zabotti. Prima di procedere alla riflessione sul tema del rinnovamento, Francesca ha portato i saluti della Presidenza e della Presidente nazionale Paola Bignardi. L’intervento si è sviluppato a partire da una serie di considerazioni, tra cui l’attualità del messaggio conciliare come orientamento nel processo di aggiornamento dello Statuto: «Il rinnovamento dell’AC – ha affermato la Zabotti – va contestualizzato proprio in relazione alla spinta del Concilio Vaticano II», è questa la responsabilità che investe tutti in questo momento ed anima il lavoro per dare nuovo slancio all’ideale associativo, un lavoro paziente fondato sull’amore. E allora ecco le parole del rinnovamento, pervase dalla prospettiva della SPERANZA, della SAPIENZA e della SOLLECITUDINE.

Speranza come ottimismo, come orientamento, come estremo atto di Amore in Cristo artefice della salvezza. Sapienza come vissuto sapienziale, legato ad una spiritualità di comunione e alla immagine di Chiesa come casa e scuola della comunione. Sollecitudine come dedizione missionaria alla formazione, alla vita di gruppo, alla preghiera a partire da un’originale modello ecclesiale e una forte connotazione unitaria.

I segni dei tempiLa Vicepresidente nazionale dei Giovani Ilaria Vellani ha integrato molto bene il precedente intervento ricordando a tutti che il rinnovamento non è una cosa astratta, ma «va nel tempo». Ci ha esortato a cogliere i segni dei tempi, come Papa Giovanni aveva fatto nella Pacem in terris, per una lettura sapienziale e non solo strettamente umana della storia, dentro un percorso di fedeltà all’AC. Ed ecco anche qui altre parole per il rinnovamento, SANTITà, ANNUNCIO, COMUNIONE e PARROCCHIA, nell’orizzonte di rinnovate dinamiche di relazione, capaci di cogliere le urgenze della storia, come il cambiamento della domanda religiosa e la emergenza delle nuove povertà non soltanto materiali ma anche spirituali. Le elezioniDopo le appassionate relazioni di Francesca e Ilaria, il Consiglio ha eletto, mediante votazione a scrutinio segreto, alcuni membri della Delegazione regionale: Stefano Barbi, della Diocesi di Livorno, è il nuovo Segretario della Delegazione regionale, che sarà amministrata da Roberto Valenzano dell’AC di S.Miniato; mentre per gli Adulti è stata eletta Anna Gilardoni di Arezzo. Maurizio Cavalsani di Pescia e Giuseppe Corti della diocesi di Pitigliano Sovana Orbetello saranno i nuovi responsabili regionali dell’ACR toscana. Il dibattitoDopo la pausa elettorale il dibattito: si sono susseguiti vari interventi stimolati dalle provocazioni precedenti. Da sottolineare le parole di Elisabetta Fiorani, del Movimento Studenti, una ragazza molto audace che ci ha fatto ritornare in mente il «nostro» glorioso M.S. Nel confronto si è fatto presente un tratto caratteristico dell’Azione Cattolica, quello della collegialità e del pluralismo, note distintive che hanno aiutato l’associazione ad attraversare vari momenti nella sua storia.

È emerso, in sintesi, quanto descritto nei primi tratti di questo articolo e una grande ricchezza di contenuti, con cui ognuno spiegava le ragioni del rinnovamento: la necessità di nuovi strumenti educativi e il proposito di rivedere il Progetto formativo sono da considerare urgenze, verso le quali è necessario camminare con fermezza, senza agitazioni, con la solidità di un passo sicuro guidato dallo Spirito, senza affanni e in quello stile sereno con cui, nella sua vita, l’AC ha compiuto grandi cambiamenti. La profezia per il domani è ancora rappresentata dalla cura per la casa comune, da quella sollecitudine per la Chiesa e per il mondo che il Concilio ha descritto in senso laicale, apostolico e missionario, oltre che dalla attenzione alla formazione, alla risposta vocazionale e ai livelli associativi.

Il saluto di NedaNel pomeriggio, dopo un buon pranzo e prima di procedere ai gruppi, Neda Dringoli, incaricata per la terza età e da tanti anni impegnata in associazione, comunicava ai presenti la volontà di passare la responsabilità. La commozione è stata tanta: a Neda un mazzo di rose e un’icona del Cristo, che con la sua testimonianza ha reso visibile negli ordinari ambienti di vita…e mille ringraziamenti! Subentra al suo posto Carla Alati Tilli, della diocesi di Firenze. E poi i gruppi di studio per tutti: l’ACR, i giovani, gli adulti e i Presidenti diocesani. Altra ricchezza, altre considerazioni e momenti di autentico confronto. La MessaNon poteva mancare, in una giornata come questa, l’incontro con Gesù nell’Eucarestia. Don Claudio Nora, Assistente nazionale ACR e mons. Andrea Lombardi, Assistente regionale, hanno celebrato la Messa in un clima che rispecchiava l’andamento di tutta la giornata, fatto di tante cose condivise, soprattutto la passione per il Signore, «passione – diceva don Claudio nell’omelia – che ha caratterizzato l’esperienza del vecchio Simeone e della profetessa Anna nell’incontro con Gesù, quella passione che attende al mistero della salvezza e aiuta l’uomo nel passaggio della vita».

I saluti, alcune comunicazioni, l’appuntamento a Firenze per domenica 23 marzo e poi la partenza. Tutto questo è avvenuto la domenica della Presentazione di Gesù al Tempio, la giornata della luce… per un’AC che si rinnova.