Firenze

Azione cattolica: ritorno al Cernitoio, che bello rivivere insieme i campiscuola

A inaugurare questa nuova estate di campiscuola, sono stati i due campi Acr (Azione cattolica dei ragazzi): dal 27 giugno al 2 luglio con il «campo B» dei bambini della scuola primaria e dal 4 al 9 luglio con i ragazzi di 11-13 anni. Entrambi i campi Acr si sono sviluppati intorno alla figura del profeta Giona, che ci ha accompagnati durante tutta la settimana. Giona: una persona qualunque, come noi, che è chiamato dal Signore a raccogliere tutto il suo coraggio e andare a Ninive a professare Dio nelle piazze. Tante sono state le domande che ha avuto, senza delle immediate risposte, ma piano piano, affrontando anche delle difficoltà, imparerà a fidarsi del Signore e a fare la sua volontà.Ogni giorno, svegliati con immancabili musica e balli e dopo aver fatto il pieno di carica con preghiera del mattino e colazione, i bambini riordinavano e pulivano le proprie camere per poi entrare nel vivo della giornata del campo. Le attività della giornata venivano sempre anticipate da un cortometraggio che aiutasse i bambini a calarsi meglio nel tema, iniziando a riflettere sugli stimoli che ricevevano.Finite le attività tematiche della mattina e dopo una rifocillante pausa pranzo, i bambini erano impegnati a gareggiare nel mitico «Grande gioco» che ha dato il punteggio di tutta la settimana. Quest’anno le sfide sono state diverse dagli scorsi anni: per evitare che i gruppi si mescolassero infatti, sono stati pensati dei giochi di squadra individuali, ma non per questo meno divertenti!Dopo la merenda e le docce, a conclusione della giornata, tiravamo le fila di quanto fatto dalla mattina, cercando di comprendere bene i legami tra tutte le proposte del giorno, e il pezzetto di storia di Giona che ci ha sempre accompagnato. È attraverso quest’ultima infatti, insieme a tutte le attività proposte, che i bambini hanno imparato a scoprire quante sfaccettature può avere l’amore di Dio, e come possiamo sempre confidare in Lui.Il libro di Giona si conclude con una domanda che Dio rivolge al profeta, ma anche a ognuno di noi: «e io non dovrei aver pietà di Ninive?». In altre parole «Mi sta a cuore?», e questa domanda alla fine Dio la fa anche a noi, ai bambini, ai ragazzi e agli educatori chiede se anche a noi sta a cuore il suo operato, la sua misericordia, il suo amore. Ecco quindi il titolo dei campi Acr, domanda che lasciamo anche a tutti voi: «Ti sta a cuore?».Francesca Santetti – Vicepresidente giovaniGiovanni Belgodere – Responsabile Acr