Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Azione cattolica: la sfida del rilancio.

Ripartire dai «valori cristiani» per «invertire la rotta del declino morale e culturale, prima ancora che economico, della nostra civiltà» cercando la condivisione con «tutti gli uomini di buona volontà»; evitare di lasciarsi rappresentare esclusivamente come il «partito della bioetica»; rilanciare la figura del laico e superare le divisioni all’interno delle nostre comunità. Sono questi alcuni dei passaggi più significativi del documento che sarà presentato durante l’Assemblea dell’Azione cattolica di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, in programma sabato 5 marzo, presso il centro pastorale di San Leo di Arezzo, a partire dalle 15. Sarà, di fatto, la fine di tre anni di lavoro per l’Ac aretina-cortonese-biturgense. Un momento importante non solo perchè verranno rinnovate le cariche elettive per il prossimo triennio, ma anche perchè sarà l’occasione di fare un bilancio del cammino sin qui percorso. «A quarantacinque anni dalla conclusione del Concilio Vaticano II, gli entusiasmi per una Chiesa “profetica ed evangelica” paiono essere stati posti in secondo piano», si legge nel documento assembleare. Per l’Ac diocesana questo particolare momento storico va affrontato rilanciando «la figura del laico cristiano non quale surrogato, bensì come pietra viva che contribuisce insieme al clero, alla costruzione dell’unico edificio spirituale». Per l’Azione cattolica il «riprendere al più presto coscienza di questa vocazione e delle modalità in cui essa si esercita nella Chiesa» è una vera e propria «urgenza» nella quale è in gioco «il futuro della nostra Chiesa locale nei prossimi decenni». È un vero e proprio «grido di dolore» quello che proviene dal mondo, di fronte al quale «la “città posta sul monte” è chiamata così a divenire un punto d’approdo anche per coloro che non avvertono una convinta appartenenza, ma che tuttavia cercano, nell’oceano della vita riferimenti credibili». L’Azione cattolica diocesana si chiede se «le nostre comunità abbiano preso piena coscienza di questa richiesta latente, inconsapevolmente rivolta da un mondo stordito dalle proprie trasgressioni, e se i nostri laici siano sufficientemente preparati ad una ormai necessaria assunzione di responsabilità diretta». Le risposte a questa situazione non possono però arenarsi «nella prassi di un “intimismo devozionista”, slegato dalla esperienza feriale e marcatamente individualista». Se per il credente la cura dell’interiorità è infatti «un ineludibile punto di partenza», non può però rappresentare «una fuga dal mondo». Altro punto centrale è, in questo senso, la comunità. «Non esiste una vita cristiana che non sia comunione fraterna ed è illusorio partecipare ai sacramenti come se fossero un bene individuale di cui usufruire privatamente, quasi come corollario dell’individualismo contemporaneo». Per l’Ac d’altra parte «molto spesso nelle nostre parrocchie e tra le nostre realtà si respira invece una “incomunicabilità che è paradossale nell’era della comunicazione» e che deve essere superata.«Si dice spesso – prosegue il documento di Azione cattolica – che oggi i cristiani hanno perso un primato che prima avrebbero avuto nella società italiana ed europea». Di fronte a questa situazione di «smarrimento» occorre «formulare proposte di “vita buona” con chi ci sta, dentro e fuori la Chiesa. Cerchiamo, senza rinunziare alla nostra identità, di trovare con altri punti di contatto più che di rottura. Evitiamo di lasciarci rappresentare esclusivamente come il “il partito della bioetica”, non perché non crediamo in una visione originale di vita e di famiglia, bensì perché questa visione è legata a molteplici, interconnesse, dimensioni della dottrina cristiana: il valore della dignità e della libertà della persona, della solidarietà sociale e della dimensione pubblica delle relazioni, la portata personale e collettiva della cultura e dell’educazione». di Lorenzo Canali Lincontro aSan  Leo  con Miano Sarà presente anche il presidente nazionale di Azione cattolica, il professor Franco Miano, all’Assemblea diocesana dell’Ac di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, in programma sabato 5 febbraio a partire dalle 15 presso il centro pastorale di San Leo di Arezzo. «Vivere la fede, amare la vita. L’impegno educativo dell’Ac», è questa l’esortazione che farà da spunto ai lavori. L’Assemblea diocesana, che si tiene ogni tre anni, sarà anche l’occasione per rinnovare le cariche del consiglio dell’associazione e anticipa l’Assemblea nazionale che si terrà nei prossimi mesi. Questo il programma della giornata:

Ore 15. Saluto di monsignor Riccardo Fontana, vescovo della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.

Ore 15.30. Intervento introduttivo del presidente nazionale di Azione cattolica, Franco Miano.

Ore 16.15. Relazione del presidente diocesano e dei responsabili dei settori adulti, giovani e Acr

Ore 17.30. S. Messa

Ore 18.30. Discussione e approvazione del documento assembleare

Ore 20. Cena

Ore 22. Proclamazione degli eletti. I seggi per il rinnovo del consiglio diocesano saranno aperti dalle 18.30 fino alle 21.