Toscana
Aziende irregolari in aumento ma il lavoro nero è diminuito
Nelle nuove norme che il governo sta preparando le sanzioni saranno più pesanti. Il modello c’è già. È la legge 36 bis, predisposta dal ministro Bersani, che prevede pene severe contro l’illecito nei cantieri dove si muore più spesso: si sequestra tutto finché l’impianto non è messo in regola e paga una super multa. Le conseguenze sono gravi: ogni lavoratore non assunto regolarmente può costare da 5 mila a 12 mila euro, più 150 per ogni giorno di presenza irregolare e altri 3 mila se sono scaduti i termini per il versamento dei contributi. Sanzioni pecuniarie a parte, la chiusura del cantiere irregolare comporta un danno economico talmente rilevante che, in media, nel giro di pochi giorni i lavoratori sono regolarizzati.
I dati relativi agli accertamenti per il recupero della evasione ed elusione contributiva danno ragione alle battaglie che i sindacati conducono da tempo, dimostrano che l’evasione si può battere, sottolinea Antonio Cerqua, segretario generale della Filca-Cisl toscana, il sindacato dei lavoratori edili. «Tuttavia vi sono elementi che meritano qualche riflessione: i dati forniti evidenziano un aumento delle aziende irregolari a fronte di una diminuzione dei lavoratori non in regola rileva Cerqua . Ciò può essere spiegato solo con un incremento delle imprese individuali, che fanno capo ad ex dipendenti che, per scelta propria o più verosimilmente per costrizioni datoriali, decidono di mettersi in proprio e non hanno alcuna cultura della legalità e regolarità». «Il buon lavoro fatto sul fronte dell’evasione fiscale e contributiva è la conclusione di Cerqua ci dà forza per chiedere che altrettanto impegno possa venir messo nella lotta per la sicurezza sul lavoro, i cui esiti ci danno invece risultati insopportabili. Il cammino è ancora lungo: secondo la Costituzione, il lavoro è un diritto e, allora, ognuno ha diritto a un buon lavoro, regolare e sicuro».