(ASCA) – Radicali, massoni e il potente partito dell’evasione: sono queste, secondo la denuncia del direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, le mani dietro la campagna politico-mediatica che cerca di far deragliare la richiesta cattolica di un fisco giusto, amico della famiglia e uguale per tutti. In un editoriale pubblicato oggi sul giornale della Cei, Tarquinio descrive le richieste di abolizione dei presunti ‘privilegi’ fiscali della Chiesa come una risposta all’appello contro l’evasione fiscale e la famiglia lanciato dal card. Angelo Bagnasco, appello che aveva subito raccolto le immediate reazioni bipartisan favorevoli di quanti lavorano per un’equa correzione della manovra-bis d’agosto. Di fronte a questa proposta, si è assistito alla reazione del potente partito dell’evasione, quella vera: grossa, grassa e sfottente per i milioni e milioni di ‘dipendentì e anche per tutti quegli ‘autonomì che s’arrabattano e quando evadono, poco o nulla, lo fanno per disperazione. è potente – prosegue Tarquinio -, secondo analisti e commentatori insigni, ed è ‘intoccabile’ perché elettoralmente determinante. è potente e conta – scopriamo con crescente sorpresa – su alleanze insospettabili, sia nelle redazioni di vasti e radicati gruppi mediatici sia in quelle di giornali corsari. E anche se è difficile vedere coincidere il partitone dell’evasione con il partitino radicale, il direttore di Avvenire sottolinea un retroscena… per niente raccontato che ha segnato la nascita della contro-campagna mediatica contro la Chiesa: la reazione simile alle parole di Bagnasco, prima del segretario dei Radicali, Mario Staderini, poi di Gustavo Raffi, gran maestro del Grande Oriente d’Italia. É l’ordine d’attacco – sintetizza Tarquinio -: dev’essere detto che la salvezza dell’Italia in crisi sta nel colpire la Chiesa. Un film già visto – conclude il direttore di Avvenire -. Ma vederlo di nuovo in circolazione con pronti e potenti strombazzamenti mediatici, un pò di impressione la fa lo stesso.