Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Aumentano le famiglie in difficoltà E’ allarme povertà ad Arezzo

Sono i «nuovi» poveri che anche nella nostra diocesi si stanno imponendo all’attenzione. Lo dimostrano i colloqui che vengono effettuati nel centro di ascolto della Caritas diocesana a cui si rivolgono soprattutto le famiglie. E non fa molta differenza se siano italiane o straniere, a dimostrazione che la povertà investe un vasto spaccato della società.Quando si parla di famiglia va fatta una distinzione che vede più numerosa la presenza di famiglie tradizionali sia per gli italiani che per gli stranieri. Segue poi un numero più esiguo ma sempre rilevante di famiglie monogenitoriali, in genere sono madri con uno o due figli a carico.Per quanto riguarda le famiglie italiane, la maggior parte è rappresentata da un solo componente familiare che lavora o addirittura in alcuni casi nessun membro svolge una attività lavorativa. Invece, vi sono percentuali esigue che vedono membri della famiglia con pensioni legate all’invalidità. In media la famiglia italiana in difficoltà ha uno o due figli a carico. Vive in appartamenti con affitto privato e solo una minoranza gode di case di edilizia popolare. Le problematiche più evidenti sono quelle legate a difficoltà economiche, d’occupazione, salute e familiari.Per quanto riguarda i nuclei familiari stranieri, le nazionalità maggiormente presenti in quest’ultimo periodo nel centro di ascolto Caritas sono quella rumena e marocchina. Anche in questo caso le famiglie vivono per lo più in appartamenti con affitto privato, alcuni con amici o parenti, altri in appartamenti del datore di lavoro come nel caso delle badanti. Sul fronte dell’occupazione si verifica che lavora un solo componente o nessuno. I figli convivono con i genitori tranne in alcuni casi dove rimangono in patria affidati a parenti, fino a quando il genitore non riesce a sistemarsi.Le famiglie straniere sono quasi tutte regolarmente sposate, i componenti familiari hanno un titolo di studio che equivale ad un diploma di scuola media superiore, quindi più elevato rispetto a quello degli italiani. Anche qui le problematiche maggiori sono legate a problemi economici, di occupazione, familiari e abitative, ma si aggiungono anche quelle connesse all’immigrazione soprattutto per le pratiche burocratiche con cui ottenere il permesso di soggiorno e per le difficoltà con la lingua.