Mondo
Attentato in Egitto. Mons. Musarò (nunzio): «Ferma condanna ma alimentare la speranza»
Cristiani nel mirino in Egitto. Un bus di pellegrini copto-ortodossi di ritorno dal monastero copto di San Samuele il Confessore, è stato attaccato da terroristi. Il bilancio non ancora confermato parla di di almeno 10 morti e 15 feriti. La condanna del nunzio apostolico in Egitto, mons. Bruno Musarò, del Consiglio mondiale delle Chiese e dell'Ue.
«Un episodio di violenza che viene a turbare un periodo in cui sembrava si fossero ritrovate serenità e sicurezza. Siamo ricaduti in questa spirale di violenza e di odio che condanniamo con fermezza». Con queste parole il nunzio apostolico in Egitto, mons. Bruno Musarò, commenta al Sir l’attacco sferrato ieri da estremisti islamici contro un bus che riportava dei pellegrini cristiani copto-ortodossi dopo un pellegrinaggio al monastero copto di San Samuele il Confessore, sulla strada fra Sohag e Minya, nel governatorato di Minya, Egitto centrale. «In questo momento – afferma il nunzio – non possiamo che essere vicini alle famiglie delle vittime, ai feriti e pregare per loro. Al tempo stesso, come ci esorta Papa Francesco, bisogna alimentare la speranza. Il Signore sostenga tutti in questo momento cosi doloroso».
A ricostruire al Sir le fasi dell’attacco è padre Hani Kiroulos, portavoce della Chiesa copto-cattolica egiziana: «L’attentato è avvenuto intorno alle 15 di venerdì 2 novembre contro un minibus di pellegrini che tornavano dal monastero San Samuele il Confessore. I terroristi avrebbero bloccato il mezzo e cominciato a sparare. Il numero dei morti non è ancora ufficiale, ma si teme che siano più di dieci. I feriti sarebbero quindici. Come Chiesa copto-cattolica abbiamo condannato l’attacco e espresso in una nota tutta la nostra vicinanza ai nostri fratelli copto-ortodossi, alle famiglie delle vittime e ai feriti. Abbiamo inviato un telegramma di cordoglio a Papa Tawadros. Si è trattato di un attentato che per modalità ricalca uno analogo avvenuto a maggio del 2017. In quell’occasione i morti furono oltre 30, tutti pellegrini diretti verso lo stesso monastero. I funerali delle vittime probabilmente avranno luogo domani nella cattedrale di Minya».
Da Uppsala, in Svezia, dove è in corso il Comitato esecutivo, è giunta anche la condanna del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc): «condanniamo questo atto e siamo vicini con la solidarietà e la preghiera alle vittime, alle loro famiglie, comunità e chiese. Questo attacco è un ulteriore abominevole esempio della crescita dei crimini di odio contro le persone basati sull’appartenenza religiosa. Facciamo appello perché azioni politiche e sociali – accompagnate da una riflessione teologica – siano portate avanti in tutti gli ambiti in cui questi crimini vengono commessi per fronteggiare l’odio e l’intolleranza e promuovere rispetto per la diversità, per la dignità umana e i diritti, per la libertà di religione e di culto per tutti». L’ambasciatore dell’Unione europea al Cairo, Ivan Surkos, su Twitter, ha definito l’attacco «orrendo e codardo. Siamo fortemente solidali con l’Egitto in questi tempi difficili e lo appoggiamo pienamente nella lotta contro il terrorismo».