Toscana

ATTENTATI ISTANBUL: LO SHOCK DELL’ARCIVESCOVO DI CANTENBURY DI RITORNO DALLA TURCHIA

Shock e dolore sono stati espressi dall’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, partito da Istanbul il giorno prima che scoppiassero le bombe. Williams – in visita ufficiale alla capitale turca – era stato ospite del console britannico Roger Short e di sua moglie. “Due sere fa – si legge in un resoconto dell’agenzia di stampa anglicana – Short e sua moglie Vittoria avevano dato un ricevimento nella loro residenza nel quale era stato invitato Williams”. In un comunicato, l’arcivescovo parla di “un’accoglienza generosa e calda” ed esprime “lo shock e il dolore che stiamo provando con la mia famiglia e il mio staff”. Williams ricorda che il console e sua moglie gli avevano parlato “della devastazione che il popolo turco aveva sperimentato in seguito agli attacchi alle sinagoghe sabato scorso e avevano espresso la loro ammirazione per il modo con cui le differenti comunità di fede avevano reagito insieme contro una simile violenza”. A soli cinque giorni da quegli attentati, altre bombe hanno seminato morti e distruzioni.

“I nostri cuori – ha detto l’arcivescovo – sono vicini alle famiglie di tutti coloro che sono stati uccisi in questi attacchi terribili e privi di senso. Questi atti di violenza non portano a nulla. Feriscono solo l’intera comunità di fede e nessun altro. Le nostre preghiere vanno a tutti gli abitanti di Istanbul e particolarmente a coloro che conosciamo personalmente”. Nel corso della sua visita a Istanbul, l’arcivescovo aveva incontrato il Patriarca ecumenico Bartolomeo I e aveva visitato una delle due sinagoghe colpite dalle bombe.

Soffermandosi fuori dalla sinagoga “Neve Shalom”, Williams aveva detto: “è un duro colpo al cuore. In un luogo dove le relazioni tra musulmani, ebrei e cristiani sono buone e vissute nella cooperazione, un attacco alla sinagoga è un attacco a ogni musulmano, ebreo e cristiano”. Williams aveva portato con sé dall’Inghilterra un messaggio personale del rabbino capo inglese, Jonathan Sacks, alla comunità ebraica di Istanbul.Sir