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Attacco a chiesa cattolica di Istanbul: messa di riparazione

Mons. Palinuro, “siamo sconcertati e impauriti ma non possiamo cedere alla paura”

“La nostra comunità è sconcertata e impaurita” ma “se abbiamo fede non possiamo cedere alla paura e alla disperazione. Non dobbiamo cadere nella tentazione di chiuderci”. È il messaggio lanciato ieri sera da mons. Massimiliano Palinuro, vicario apostolico di Istanbul per i cattolici di rito latino, nell’omelia pronunciata questa sera nella Messa di riparazione della chiesa della Natività di Nostra Signora a Büyükdere (Istanbul) dopo che domenica scorsa, 28 gennaio, ha subito un agguato terroristico.

Alla liturgia eucaristica – presieduta anche dall’arcivescovo Marek Solczinsky, nunzio apostolico in Turchia – hanno partecipato vescovi, sacerdoti, religiosi e fedeli della comunità cattolica ma anche rappresentanti della Chiese sorelle, del gran Rabbinato di Turchia, autorità civili e personale di sicurezza.  Il vescovo ha ringraziato “di cuore tutti coloro che in questi giorni difficili ci sono stati accanto”.

Oltre alla consacrazione di un nuovo altare, alla messa si è pregato per Tuncer Cihal, l’uomo di 52 che ha “coraggiosamente” dato l’allarme per “cercare di salvare tutti” ma è rimasto ucciso in queste terribili circostanze. Mons. Palinuro non nasconde lo stato di sconcerto in cui è piombata la piccola comunità cattolica dopo l’attacco di domenica.

“Ci domandiamo perché è accaduto tutto questo. Siamo preoccupati per il futuro. Il male del mondo è entrato persino in un luogo sacro e ha seminato sofferenza e morte”. “Qui in questa chiesa – dice ancora mons. Palinuro – sarebbe avvenuta una strage se il Signore stesso non avesse bloccato i killer facendo inceppare l’arma già pronta per continuare ad uccidere”.

“Subito dopo questo attentato terroristico – confida il vescovo -, alcuni amici mi hanno consigliato di far chiudere le chiese e di celebrare la Messa a porte chiuse. Se così facessimo ci arrenderemmo al male e asseconderemmo i disegni perversi degli uomini malvagi che hanno cercato di compiere una strage in questa chiesa”.

Oltre alla paura, “l’altra tentazione” è “quella di odiare”. Ecco perché mons. Palinuro consegna oggi ai cattolici di Turchia un’altra indicazione: se l’odio si diffonde come “veleno mortale”, “il nostro cuore non deve essere avvelenato dall’odio”. Per la prima volta nella storia recente si è compiuto un attentato in un luogo sacro nella città di Istanbul, città simbolo della pacifica convivenza di culture diverse.

“Siamo sicuri – ha concluso Palinuro – che questo evento è e deve rimanere estraneo all’indole pluralista di questa città e di questa nazione. Ciononostante questo terribile evento deve incoraggiare tutti – autorità civili e religiose – a lavorare perché i valori di fraternità e di tolleranza religiosa siano inculcati alle nuove generazioni. A nome di tutti i credenti e degli uomini di buona volontà, invito le autorità a vigilare affinché soprattutto nelle scuole si insegni a rispettare la religione dell’altro come la propria e a combattere ogni forma di discriminazione religiosa”.