Sport

Atene 2004, i voti all’Italia

Si sono chiusi all’insegna degli atleti italiani le olimpiadi di Atene, con lo splendido oro di Stefano Baldini, 33 anni, nella gara conclusiva, la maratona che tornava, tra l’altro, sul suo percorso storico. Al termine della cerimonia di chiusura, la bandiera olimpica è stata consegnata al sindaco di Pechino, che ospiterà i giorchi del 2008.

“Abbiamo fatto un vero miracolo ma ora non vogliamo battere cassa”. Così il presidente del Coni, Gianni Petrucci, sintetizza la spedizione azzurra ai giochi di Atene, nel consueto bilancio di chiusura nella giornata che vede calare il sipario sulle gare olimpiche. Oltre 100 gli atleti italiani sul podio che colloca l’Italia tra le prime dieci nazioni al mondo, ma che costerà al Comitato Olimpico Nazionale più di 7 milioni di euro di premi per le medaglie vinte. Un particolare elogio agli sport di squadra grazie ai quali l’Italia stabilisce un record e diventa una potenza nel mondo alle spalle degli Stati Uniti.

Ecco le «pagelle» della spedizione italiana.– ATLETICA: 8Due ori, quello di Ivano Brugnetti nella 20 km di marcia, e quello di Stefano Baldini nella maratona conclusiva, un bronzo, quello di Giuseppe Gibilisco nell’asta. Medaglie inattese da tutti, in un anno in cui non si doveva conquistare nulla e che invece ha portato due ori 16 anni dopo l’ultimo, quello di Gelindo Bordin. Certo, Andrew Howe è rimasto una promessa mancata. Fiona May e Magdelin Martinez hanno deluso, ma obiettivamente di più non si poteva chiedere. – BASEBALL: 4Giampiero Faraone qualche ambizione l’aveva: passare il turno e provare a impensierire le squadre da podio, anche se ammise che un quinto posto sarebbe stato un successo: il risultato è ben peggiore delle più nefaste previsioni. Ultimi su sei, con un 143% pari solo alla pur modesta Grecia. Che però è quinta. – BEACH VOLLEY: 5.5Rispetto all’eliminazione agli ottavi di quattro anni prima, Lucilla Perrotta e Daniela Gattelli riescono ad avanzare di un gradino. Escono ai quarti, come Bruschini-Sollazzi a Sydney, contro le australiane, come allora. Solo che stavolta le Australiane poi non hanno preso l’oro. Quello è andato agli Usa. – CALCIO: 6.5Il bronzo, per una squadra di professionisti i cui club non sembrano amare i cinque anelli, è un risultato buono, visto che il precedente risale al 1928, seguito nel ’36 dall’oro a Berlino. E poi la corsa alla finale è naufragata con la favoritissima Argentina. Qualche lamentela per la mensa Olimpica, inezie però rispetto alle polemiche del passato. – CANOA: 8Non è stato il trionfo di Sydney, dove furono due ori e un bronzo, ma il doppio argento di Rossi e Bonomi nel K2 1000 m e di Joseka Idem nel K1 500, ha comunque il sapore di una bella impresa. – CANOTTAGGIO: 6Tre bronzi hanno il sapore di una spedizione deludente. Ha voglia di dire Giuseppe La Mura che quella azzurra è la squadra più forte, ma a Sydney il bottino fu di un oro, due argenti e un bronzo. Insomma, è una delle note dolenti dei colori azzurri e in più è scoppiata la polemica di Leonardo Pettinari, che ha criticato i metodi di allenamento. «Quando vinceva – ha replicato La Mura – era merito suo. Ora che perde è demerito mio». – CICLISMO SU STRADA: 8È il primo oro della spedizione in Grecia ed è stupendo. Paolo Bettini ha trionfato grazie a un eccellente lavoro di squadra in quella che avrebbe dovuto essere una normale classica. Roba da far venire i brividi. Peccato per il forfait di Pozzato nella cronometro. Deludente prestazione della prova su strada delle donne, piazzate tra la 13/a e la 37/a posizione, mentre nella cronometro Tatiana Guderno si è piazzata 21/a. – CICLISMO SU PISTA: 5Angelo Ciccone non è andato oltre l’ottavo posto nella corsa a punti. Ma non si poteva chiedere di più. – GINNASTICA: 10Era dai tempi di Tokyo che non faceva un bottino così importante. C’è l’oro, con la fantastica sbarra di Igor Cassina, il Nembo Kid della Ginnastica. C’è l’argento, con la fantastica prova a squadre delle sei ragazze della ritmica. E c’è il bronzo dell’eterno Juri Chechi, l’eroe di Atlanta che agli anelli è venuto a dimostrare a 34 anni che non era davvero finito, nonostante infortuni e operazioni. E c’è il quinto posto di Matteo Morandi. Un futuro, insomma. – JUDO: 5.5È una delle altre note dolenti della spedizione. Nove atleti tutti da podio, una, Ylenia Scapin, accreditata per l’oro. Finisce che la bolzanina va fuori al primo turno, che altri sei deludano, che il gigante Buono Paolo Bianchessi si illuda di sfiorare il podio per poi subire due Ippon da incubo e la spedizione azzurra, dopo i fasti di Sydney, la salva il bronzo di Lucia Morico nei 78 kg. Ma è poco, troppo poco. – LOTTA: 4Non ha lasciato tracce di sè. Va detto che la disciplina non porta medaglie da Barcellona ’92 ma questa volta ci si aspettava qualcosa di più. – NUOTO: 5.5Delude quello che fu uno squadrone in Australia. La bella sorpresa di Federica Pellegrini, argento nei 200 stile libero, non ripaga completamente da quello che appare come un fiasco. I senatori del gruppo, Rosolino, Brembilla e Borgiatto non hanno risposto come dovevano. – NUOTO SINCRONIZZATO: 5.5Settime nella prova a squadre, ottave nel duetto. Comunque in finale, ma pure peggio che quattro anni prima. Ma non ci si aspettava niente di meglio. – PALLANUOTO UOMINI: 5La finale per il settimo e l’ottavo posto che l’Italia ha giocato con gli Stati Uniti è il segno di una disfatta che non ha troppi precedenti. Il Settebello è squadra che deve almeno puntare al podio e andare fuori con la Grecia ha solo un’attenuante: aver giocato in casa degli avversari. Resta uno dei peggiori risultati della storia recente. – PALLANUOTO DONNE: 10Una di quelle imprese che danno il senso delle Olimpiadi azzurre. Un successo storico per le ragazze di Formiconi. Una prova di forza anche nella finale contro la Grecia in una piscina infuocata dal tifo, quando il Setterosa si è trovato sotto a una manciata di secondi dalla fine e ha finito per trionfare anche contro la paura. – PALLACANESTRO: 9È riuscita ad arrivare in finale come nel 1980 a Mosca, ma questa volta non c’era il boicottaggio e il Dream Team Nba se lo è messo alle spalle. Ha perso contro una delle favorite, la fortissima Argentina che ha fatto a pezzi i prof Usa. Come nel calcio i ‘gauchos’ hanno la meglio, ma per una squadra arrivata, per quanto campione d’Europa, ad Atene con l’obiettivo di arrivare ai quarti e poi vedere è impresa da leggenda. Charlie Recalcati ha dimostrato che l’Italia può arrivare molto lontano con la mentalità. È questo vale l’oro, anche se è argento. – PALLAVOLO UOMINI: 8.5Nemmeno Gian Paolo Montali è riuscito là dove avevano fallito Velasco e Anastasi. L’oro olimpico si conferma un tabù e resta l’unico titolo che manca a una squadra che da più di un decennio è ai vertici del volley mondiale. Il Brasile si è confermato più forte, ma in finale gli azzurri ci sono arrivati giocando alla grande e dando tre schiaffi alla Russia. Bene comunque, anche se resta un’amarezza olimpica. – PALLAVOLO DONNE: 5.5La sufficienza sta un po’ larga a una squadra che a differenza degli uomini aveva qualche pronostico in più, considerata seconda solo al favoritissimo Brasile. La prova con Cuba che è costata l’eliminazione ai quarti e il quinto posto a parimerito con le altre perdenti è una delusione fortissima. – PENTATHLON: 5Male gli uomini, in chiaroscuro le donne: Claudia Corsini ha perso in lacrime il bronzo ed è risultata quarta, Federica Foghetti 32/a e ultima. – PUGILATO: 5.5C’è il bronzo di Roberto Cammarelle, battuto ai punti dal russo Povetkin, a dare una ciambella di salvataggio alla deludente boxe italiana, che per il resto non ha lasciato il segno. – SCHERMA: 10Una messe di medaglie, sette. Valentina Vezzali e Giovanna Trillini finaliste nel fioretto, l’oro nel fioretto maschile a squadre (con il toscano Simone Vanni), l’argento di Salvatore Sanzo e il bronzo di Andrea Cassarà, Aldo Montano d’oro nell’individuale e argento nella sciabola a squadre. Insomma un ecatombre di successi. Peccato che non ci fosse più la prova a squadre di fioretto femminile altrimenti sarebbe stato un altro oro. Sicuro. – SPORT EQUESTRI: 6Ottavo posto a squadre, ed è un risultato per una squadra che non può rinverdire i fasti dei fratelli D’Inzeo e che non ha i mezzi e i cavalli di altre federazioni. Solo 16/o il migliore degli italiani, per altro colombiano di nascita, Juan Carlos Garcia. – SOFTBALL: 4Un disastro: cinque sconfitte, ultimo posto nel girone e ovviamente qualificazione sfumata, quando l’obiettivo era di arrivare almeno a ridosso del podio. – TAEKWONDO: 5Carlo Molfetta eliminato subito, Cristiana Corsi ripescata e poi battuta di nuovo nell’incontro che avrebbe potutta portarla alla sfida per il bronzo, Daniela Castrignanò battuta ai ripescaggi. Ma non è dal Taekwondo che potevano arrivare maggiori soddisfazioni. – TENNIS: 4.5C’è un livornese che perde, Filippo Volandri, ma vanno fuori tutti quando le medaglie sono ancora lontane. La migliore è Francesca Schiavone, eliminata ai quarti. – TENNIS TAVOLO: 5Si perde in una miriade di avversari più forti. La migliore è l’italo-cinese Tan Wenling Monfardini, eliminata ai quarti. – TIRO A SEGNO: 7.5La specialità regala un argento davvero inatteso con la splendida prova di Valentina Turisini, spuntata nella carabina olimpica con una decisione da fare paura, 20 anni dopo l’ultima affermazione femminile azzurra. – TIRO A VOLO: 9Ti aspetti Ennio Falco e spunta Andrea Benelli. Il fiorentino si toglie a 44 anni l’unica soddisfazione che gli mancava e conferma che, nel tiro al volo, l’Italia non sbaglia un colpo. – TIRO CON L’ARCO: 9Fallisce dove è chiamato a confermarsi, nella prova a squadre, regala l’oro più inaspettato nell’individuale. Crollano i coreani e quel giorno c’è un azzurro pronto ad infilzarli tutti, avversari e bersagli: Marco Galiazzo è il Robin Hood italiano che ruba l’oro ai ricchi. Per se stesso. – TRIATHLON: 6Nadia Cortassa, quinta, dà la sensazione di sfiorare la medaglia. Beatrice Lanza è 15/a, Silvia Gemignani 21/a. – TUFFI: 6Tania Cagnotto se non altro si è presa due finali e due ottavi posti che dicono bene per Pechino. Se non altro ci sono buoni segnali per il futuro. – VELA: 6È sempre Alessandra Sensini il faro della vela azzurra, ma stavolta emana luce color bronzo. Come è lontano l’oro di Sydney. Cala il vento nella regata che conta e il terzo posto della grossetana ha il sapore della delusione.

L’incredibile storia dei Montano e il record di Benelli

Atene 2004, la lezione dei Giochi. Intervista a Bruno Pizzul