Vita Chiesa
Associazioni: da una struttura di “Famiglia vincenziana” a un “Movimento della Famiglia vincenziana”
Il carisma di San Vincenzo de’ Paoli, nel suo quinto secolo di vita, continua ad attrarre donne e uomini di ogni continente, anche non appartenenti ad un ramo della grande Famiglia vincenziana. L’invito ad accompagnare queste persone nel cammino spirituale e in una formazione più specificamente vincenziana, fedeli al fatto che “riunire gruppi, indipendentemente dalla loro origine, per un servizio collaborativo fa parte della tradizione vincenziana”, è la tematica al centro della Lettera del Superiore Generale della Congregazione della Missione, padre Tomaž Mavrič CM, pubblicata in occasione della memoria liturgica del santo fondatore che si celebra il 27 settembre.
Tutto il mese di settembre è “vincenziano”: prima e dopo la festa di San Vincenzo sono organizzate iniziative ad essa correlate, dalle giornate di ritiro vocazionale per i giovani alle iniziative di formazione e di carità̀ per approfondire la spiritualità̀ e il carisma vincenziano. La Lettera di quest’anno, che sottolinea la bellezza del ritrovarsi insieme di persona dopo le limitazioni della pandemia, si intitola: “Passare da una struttura di “Famiglia vincenziana” a un “Movimento della Famiglia vincenziana” e a Centri vincenziani di spiritualità e di formazione in tutto il mondo”, contenuti che saranno approfonditi dal Comitato Esecutivo della Famiglia vincenziana il prossimo novembre a Roma.
La Famiglia vincenziana è un albero con molti rami: il tronco con le radici è la spiritualità comune, il carisma vincenziano, i rami sono le congregazioni vincenziane di vita consacrata e le associazioni laicali vincenziane che, pur mantenendo specificità e unicità, collaborano sempre più strettamente le une con le altre. La Famiglia vincenziana continua a crescere: i gruppi strutturati di congregazioni femminili e maschili e le associazioni laicali sono oggi 165 e ogni volta che la Famiglia entra in contatto con altre congregazioni e associazioni laicali che vivono e attuano la spiritualità̀ e il carisma vincenziano, le invita a diventare un nuovo ramo di questo fiorente albero. Padre Mavrič nella Lettera individua un nuovo sviluppo della Famiglia vincenziana nel coinvolgere i “lontani”: “Un gran numero di persone che non appartengono in modo specifico a un gruppo, per il modo in cui vivono la loro vita, servono, pensano, parlano e agiscono, incarnano lo spirito e il carisma vincenziano. Vedo qui il continuo sviluppo della Famiglia vincenziana e di questo meraviglioso albero vincenziano in quello che sta diventando una sorta di Movimento della Famiglia vincenziana”. Si tratta di persone che sono attratte dalla spiritualità e dal carisma vincenziano attraverso libri, articoli, internet, radio, televisione e social media, desiderano approfondire la loro conoscenza del modo vincenziano di pensare, di parlare e di vivere, diventando così parte attiva dello spirito di san Vincenzo de’ Paoli, con il diritto di essere chiamate “vincenziani”. La comunicazione della Famiglia vincenziana riveste un ruolo essenziale a partire dalla Rete: “Il sito web internazionale della Famiglia vincenziana, famvin.org, offre già numerosi strumenti nell’ambito della formazione alla spiritualità e al carisma vincenziano. Allo stesso modo, altri siti web della Famiglia vincenziana offrono risorse formative simili attraverso i social media a tutti, ovunque nel mondo”. Non solo: ogni ramo della Famiglia svolge al suo interno un ruolo formativo: “Quando le suore, i fratelli e i preti lasceranno una scuola, un’università̀, un ospedale, un centro sanitario, ecc. i collaboratori laici saranno pronti a dare continuità̀ ai servizi educativi, sanitari e sociali secondo la tradizione vincenziana”. Padre Mavrič pensa a “Centri vincenziani di spiritualità̀ e formazione” da organizzare per raggiungere quanti vivono il carisma vincenziano ma sono lontani, partendo dai Centri esistenti per far conoscere tutto il materiale di cui dispone l’intera Famiglia vincenziana per poi aprire Centri di spiritualità e formazione vincenziana dove non esistono, condividendo il materiale già preparato. Il Superiore generale conclude invitando la Famiglia vincenziana ad includere nelle prossime iniziative il maggior numero possibile di collaboratori che non appartengono a nessun gruppo specifico, al fine di avviare un cammino comune.