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ASSOCIAZIONE GIOVANNI XXIII, UN ROSARIO CONTRO L’ERGASTOLO DAVANTI AL CARCERE DI SAN GIMIGNANO

L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi reciterà il Rosario davanti alla Casa di Reclusione di Spoleto (Perugia) il 4 dicembre, alle 16, e nei pressi della Casa di reclusione di San Gimignano (Siena) il 7 dicembre, alle 19, “per sostenere i detenuti ergastolani e le loro famiglie”. A queste preghiere parteciperanno le Case Famiglia di Umbria, Marche, Abruzzo, Toscana e le realtà ecclesiali e di volontariato. “Con questi eventi l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII – spiega una nota – intende affermare la necessità di abolire l’ergastolo per dare un tempo di recupero della persona con un progetto educativo che gli dà la libertà di cambiare. L’ergastolo è incostituzionale perché l’art.27 della nostra Costituzione recita così: ‘le pene devono tendere alla rieducazione del condannato’. Inoltre la Legge n.354 dell’ Ordinamento Penitenziario afferma che ‘nei confronti dei condannati e degli internati deve essere attuato un trattamento rieducativo che tenda, anche attraverso i contatti con l’ambiente esterno, al reinserimento sociale degli stessì. Quale educazione è possibile senza speranza di uscire? Le persone condannate all’ergastolo con la motivazione di avere agevolato l’attività dell’associazione criminosa non potranno uscire mai dal carcere, e dunque non si può parlare del fine rieducativo della pena. L’ergastolo in sé non ha senso, solo un tempo di recupero della persona con un progetto educativo fa cambiare la persona interiormente. Si devono costruire ‘comunità educative’ per detenuti capaci di sradicare sentimenti, atteggiamenti, azioni criminose e innestare una nuova mentalità in cui prevale la scelta alla vita”. “Lo Stato – prosegue l’associazione – ha il diritto e il dovere di interpellare noi come Comunità Papa Giovanni XXIII e tutto il privato sociale, di sostenerlo in ogni modo affinché dalla certezza della pena come risposta alla paura si possa giungere alla certezza del recupero come risposta adeguata ad una società sempre più violenta che si illude di vincere il male con il male. La Comunità Papa Giovanni XXIII lotta per l’ abolizione dell’ergastolo a fianco dei detenuti con un tempo di preghiera e digiuno e di sensibilizzazione delle realtà diocesane, di volontariato e dei mass-media”. (ANSA).