Vita Chiesa
ASSISI, DIALOGO INTERRELIGIOSO, IL TESTO INTEGRALE DELL’APPELLO DI PACE
Pubblichiamo il testo integrale dell’appello di pace 2006, firmato ieri sera dai rappresentanti religiosi, a conclusione dell’incontro interreligioso di Assisi (4-5 settembre), promosso nel XX anniversario della Giornata mondiale di preghiera per la pace, convocata da Giovanni Paolo II nell’ottobre 1986. Sul sito della comunità di Sant’Egidio è possibile sottoscrivere il messaggio di pace.
Oggi ci siamo raccolti nella preghiera secondo le diverse tradizioni religiose, convinti del valore dell’invocazione a Dio nella costruzione della pace. Abbiamo mostrato come la preghiera non divide, ma unisce: abbiamo pregato gli uni accanto agli altri, non pregheremo mai gli uni contro gli altri. Abbiamo rivolto la nostra attenzione a tante situazioni di conflitto e di dolore, che coinvolgono migliaia di persone, tante famiglie, tanti popoli. Ne abbiamo condiviso la sofferenza. Non vogliamo dimenticarle né rassegnarci al loro dolore.
La pace è irrinunciabile, anche quando appare difficile o disperato perseguirla. Vogliamo aiutare ogni uomo e ogni donna, chi ha responsabilità di governo, a rialzare gli occhi oltre il pessimismo, e scoprire come la speranza è vicina se si sa vivere l’arte del dialogo. Le religioni abituano i credenti a cercare di realizzare valori alti che sembrano, a molti, poco facilmente praticabili. Non possiamo rinunciare a ridurre l’abisso tra i ricchi e i poveri e a cercare la pace in ogni modo. Questa è la speranza che comunichiamo e proponiamo qui dal colle di Assisi, chiedendo ai fedeli delle nostre comunità di pregare e di operare per la pace.
Crediamo nel dialogo, paziente, veritiero, ragionevole: dialogo per la ricerca della pace, ma anche per evitare gli abissi che dividono culture e popoli e che preparano gravi conflitti. Tutti noi, esponenti di religioni diverse, abbiamo affermato il valore del dialogo, del vivere in pace, mentre lo abbiamo praticato lungo questi giorni in spirito di amicizia, come modello e esempio ai fedeli delle nostre comunità. La guerra non è inevitabile. Le religioni non giustificano mai l’odio e la violenza. Chi usa il nome di Dio per distruggere l’altro si allontana dalla religione pura.