Vita Chiesa

ASSEMBLEA ECUMENICA: CARD. RUINI, «NUMEROSE E IMPEGNATIVE DOMANDE SULL’EUROPA»

“È urgente ritrovare una comune testimonianza per essere più incisivi nell’edificazione dell’Europa. La storia degli ultimi secoli ci mostra quanto sia stato grave il peccato della divisione anche in rapporto alle tragedie che hanno lacerato questo nostro Continente”. Lo ha detto oggi il card. Camillo Ruini, presidente della Conferenza episcopale italiana, salutando i partecipanti all’incontro dei delegati delle Chiese, Conferenze episcopali, comunità ed organismi ecumenici d’Europa, prima tappa verso l’Assemblea ecumenica europea di Sibiu (Romania) del 2007, apertosi oggi a Roma.

“All’inizio del nuovo millennio – ha affermato il cardinale – abbiamo davanti numerose ed impegnative domande. Penso al processo di unificazione europea che vive una crisi di rallentamento che obbliga tutti a una nuova e più profonda riflessione sull’idea stessa dell’Europa e sulle fondamenta dell’intera costruzione”. Secondo Ruini, a segnare “in maniera irreversibile” il futuro dell’Europa è stato “lo scambio di doni tra Est ed Ovest reso possibile dal crollo del tragico muro che ci divideva”. Nonostante ciò “il cammino verso l’unità europea è in gran parte da realizzare”. Tale futuro “sarà possibile solo se saremo tutti capaci di scendere nelle radici profonde dell’Europa, della sua cultura e della sua tradizione cristiana, della sua capacità di accoglienza e di armonizzazione”.

“Una maturazione che – ha spiegato il presidente della Cei – renderà l’Europa capace di ricoprire la sua vocazione ed il suo ruolo all’interno di un mondo in rapido sviluppo e in particolare sentirà la responsabilità di non lasciare l’Africa ai margini dei giochi politici ed economici mondiali e si interrogherà su come il cristianesimo possa essere luce per il grande incontro con l’Asia. E saprà portare ancora la sua linfa all’intero continente americano”.

Ruini si è poi soffermato sul “grande fenomeno della migrazione dei popoli” che, ha detto, “sta creando in Europa una nuova condizione economica, sociale, culturale e religiosa” e che pone “domande urgenti e gravi” soprattutto se si tratta della complessa e variegata migrazione islamica”. Ne deriva una sfida, quella di “come testimoniare il Vangelo alle altre culture e religioni qui in Europa e altrove”. “Non è possibile – a detta del porporato – camminare su queste frontiere con cuore scarico come l’Europa sembra ormai avere. I valori religiosi e umanistici non possono essere sostituiti dalla razionalità scientifica e tecnologica. Per i cristiani la sfida si è fatta sempre più radicale e non possiamo rassegnarci alle nostre divisioni” che “rendono più difficile il cammino di unione dell’Europa”. Di fronte a realtà come quelle dei giovani e di altre che si ritrovano in prospettiva ecumenica, ha concluso Ruini, “la divisione tra cristiani suona ancor meno accettabile. I bisogni del mondo chiedono a tutti un nuovo coraggio ecumenico e una rinnovata obbedienza al Signore che ci chiede di essere uniti”.Sir