Vita Chiesa

ASSEMBLEA DELL’AZIONE CATTOLICA: BIGNARDI, SCELTA RELIGIOSA E GUSTO DELLA VITA

La “scelta religiosa” dell’Azione cattolica è una scelta “missionaria”, portata avanti da “donne e uomini che amano la vita”, cercando di “tenere insieme slanci ideali e quel realismo che non è frutto della disillusione, ma di un cammino di libertà che ci fa persone miti e forti, autentici testimoni di speranza”. A precisarlo è stata Paola Bignardi, presidente nazionale dell’Ac, nella relazione introduttiva alla prima Assemblea nazionale straordinaria dell’associazione, in corso a Roma fino al 14 settembre per aggiornare lo Statuto.

“La profezia dell’Ac – ha proseguito la presidente – parla di donne e di uomini che amano la vita, che vivono con gioia la loro esperienza familiare e sociale; le relazioni con gli amici e con i vicini di casa; la politica e la professione; che sanno apprezzare la vita con tutte le sue dimensioni: affetti, responsabilità, fatica, amore; che sanno dare un senso alle esperienze difficili che segnano l’esistenza di tutti: la malattia, il dolore, il limite, la solitudine, la morte; che non subiscono la loro umanità e le forme con cui si esprime nella cultura di oggi”. Sul piano ecclesiale, l’Ac rivendica nella Chiesa di oggi “la possibile soggettività di un laicato disposto ad assumere iniziativa e responsabilità, restando fedele alla sua condizione laicale”. ‘No’, ha ribadito dunque la presidente affrontando “la questione del laicato”, a laici “generici collaboratori” nelle attività ecclesiali, ‘sì’ invece alla “formazione di un laicato aperto ed interessato a tutte le questioni di oggi”, impegnato in un “continuo discernimento” e valorizzato dai sacerdoti nell’ottica della “corresponsabilità”. “La tendenza alla delega, l’accontentarsi di una politica ridotta a spettacolo, la perdita di passione per temi che non siano quelli che riguardano i propri interessi, la carenza di pratiche quali il confronto rispettoso e il dialogo”. Sono questi, per Paola Bignardi, i “segni” principali della “crisi” della politica, in un Paese – come l’Italia – in cui “sta cambiando la cultura democratica, messa in crisi da un individualismo esasperato, che rende difficile capire il valore del costruire insieme una società orientata al bene comune”. Nella relazione introduttiva la presidente ha affermato che per “uscire” dalla crisi politica attuale “non basterà una rinnovata formazione ai valori della democrazia; è necessario che il dibattito politico sia di tono alto; che quanti svolgono un servizio al Paese in politica non ci diano l’illusione di risolvere tutti i problemi per noi, ma sappiano coinvolgere tutti in un nuovo processo di partecipazione democratica, che siano testimoni dei valori più alti della nostra tradizione e di quella tensione civile che anima la Costituzione”. Per quanto riguarda, invece, l’Europa, il processo di allargamento “non mancherà di suscitare tensioni e reazioni localistiche”, perché “le debolezze culturali dell’Occidente” vengono a galla proprio “nel momento in cui ci si accinge a dare maggior concretezza all’ideale di unità”. E’ su questo versante, secondo Bignardi, che “la presenza dei cristiani è chiamata a portare un contributo culturale decisivo”, e Ac si unisce “alla richiesta pressante del Santo Padre perché il riferimento alle radici cristiane dell’Europa venga anche formalmente esplicitato nella Costituzione europea”.Sir