Italia
Assemblea Cnca, don Zappolini: terzo settore in ginocchio per i tagli alle politiche sociali
“Il terzo settore è stato messo in ginocchio dai tagli durissimi inferti alle politiche sociali, ma qui a Firenze si sono visti tanti cittadini che non vogliono rinunciare al desiderio di cambiamento. E che chiedono alla politica di ascoltare e dare risposte.” Don Armando Zappolini, presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA), ha chiuso l’Assemblea nazionale del CNCA – che si è tenuta nel capoluogo toscano dal 13 dicembre a oggi – sottolineando proprio il valore e la forza della cittadinanza attiva. “Ma questo vero e proprio tesoro per un paese in crisi gravissima rischia di essere dilapidato se le istituzioni e la politica continueranno a colpire o a svalutare il non profit, come è stato fatto anche recentemente.”
A Firenze il CNCA ha festeggiato i trenta anni dalla sua fondazione. Una storia di accoglienza, condivisione, tutela dei diritti, promozione di benessere sociale. Di aiuto e vicinanza ai soggetti più deboli, ma anche di creazione di nuove forme di impegno e di legami sociali. Di denuncia e partecipazione politica, di fede incarnata nei mutamenti sociali e nelle situazioni di ingiustizia.
All’Assemblea è stato anche presentato il nuovo “Year Book” della Federazione, che contiene storia, numeri, recapiti e informazioni sulla Federazione e sulle 255 organizzazioni aderenti: 152mila persone e 19mila famiglie contattate in un anno, 15mila operatori e volontari, 6.799 unità di offerta di servizi, 160 comunità terapeutiche che assistono 1.500 persone tossicodipendenti.
Oltre 200 operatori sociali di tutta Italia si sono dati appuntamento per ripensare le parole chiave della Federazione e immaginare un futuro diverso, all’insegna dello slogan ‘rompere recinti’. “Dobbiamo uscire dalle tane,” ha affermato il presidente del CNCA, “se vogliamo davvero il cambiamento, dobbiamo abbattere steccati inutili e dannosi per costruire insieme una nuova società e un’altra economia, mettendo al centro i diritti delle persone.”
Il primo giorno di Assemblea ha visto protagonisti proprio Firenze e alcune delle figure più importanti nella storia della città: Lorenzo Milani, Giorgio La Pira, Ernesto Balducci, Giulio Facibeni. Una riflessione a cui ha partecipato, tra gli altri, il cardinale Silvano Piovanelli. La serata è stata animata da un gruppo teatrale della cooperativa Aeper di Bergamo, che ha realizzato uno spettacolo intrecciato con la mappa “Rompere recinti per…”, presentata proprio in questa occasione: uno strumento per “tenerci in cammino”, costruito sulle parole e i momenti fondamentali della storia del CNCA.
Nel secondo giorno si è lasciato spazio soprattutto agli operatori presenti, suddivisi in quattro laboratori. Il lavoro è stato arricchito dall’intervento di Goffredo Fofi, trasmesso in diretta in streaming sul sito della Federazione. I partecipanti si sono ritrovati in alcuni luoghi simbolo della città: l’Albergo popolare Fioretta Mazzei, la Comunità di base delle Piagge, il Circolo Sms di Rifredi, il Centro servizi per il volontariato della Toscana. Inoltre, due seminari hanno approfondito alcuni temi importanti per la Federazione: il primo dedicato alle comunità di accoglienza per i bambini e le famiglie, il secondo alla costruzione di politiche per le giovani generazioni, a partire dal progetto “Giovani e lavoro” portato avanti congiuntamente dal CNCA e Microsoft. La giornata si è chiusa con uno spettacolo animato soprattutto da don Andrea Gallo e da Kinnara, cover band di De Andrè, a cui hanno partecipato anche l’assessore regionale toscano al Welfare Salvatore Allocca e Giovanni Impastato.
Oggi chiusura a Palazzo Vecchio, con la partecipazione di Vannino Chiti, vicepresidente del Senato, Stefano Ricci, sociologo, Franco Floris, direttore di “Animazione sociale”, e Giovanni Anversa, giornalista e conduttore televisivo.
“Noi ci siamo, per cambiare questo paese”, ha concluso don Zappolini, “ma le forze politiche devono battere un colpo e dire chiaramente se i desideri e i progetti dei nostri mondi avranno considerazione e peso nei loro programmi e nelle loro battaglie. Le elezioni anticipate non possono essere un alibi per non ascoltare, per non schierarsi. Se apri davvero ai cittadini batti l’antipolitica. Abbiamo dimostrato anche qui a Firenze quanto sia matura oggi la società civile, quanto sia capace di dare parole e proposta a bisogni, problemi, desideri. Ma istituzioni e politica se ne sono accorti?”