Occorre ribadire l’imprescindibile esigenza del rispetto e della salvaguardia dei diritti fondamentali di ogni persona umana: così mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, ha risposto a una domanda sull’immigrazione durante la conferenza stampa odierna, alla fine dei lavori della mattinata dell’assemblea generale dei vescovi in corso in Vaticano. Tocca naturalmente alle istituzioni e agli organismi preposti prendere le decisioni più opportune perché, nel caso dell’immigrazione, questi valori siano rispettati e promossi. Parlando del multiculturalismo in rapporto all’ intercultura, mons. Crociata ha precisato che il primo contempla che culture diverse convivano in maniera isolata, la seconda invece che le stesse culture diverse partecipino, senza rinunciare alla propria identità, alla costruzione di una società accogliente, dove sia possibile fare unità pur nella diversità. Quanto alle critiche sul pacchetto sicurezza emerse anche da realtà cattoliche, ha affermato che si testimonia la ricchezza di articolazione della Chiesa e la tensione verso il bene. Toccherà poi alla politica fare sintesi , ha concluso.In Europa cresce l’esigenza di un più stretto coordinamento del processo di unificazione, che negli ultimi tempi ha subito alcuni inceppamenti: lo ha detto il segretario generale della Cei in conferenza stampa oggi, al termine dei lavori della mattinata dell’assemblea generale dei vescovi. Riferendosi al caso più recente dei rapporti con i paesi in via di sviluppo, dai quali ha detto arriva la gran parte degli immigrati, soprattutto in Italia che si trova molto esposta’ per motivi geografici, occorre che ci sia un maggiore coordinamento in vista dei discorsi sulla sicurezza e sulla condivisione di risorse, anche economiche. Secondo mons. Crociata, comunque, finché non si arriverà a un maggiore raccordo politico e culturale, l’Europa rischia di rimanere un grande organismo burocratico che presta servizi importanti, ma che non riesce a rispondere appieno alle attese dei popoli che la compongono.Sir