Vita Chiesa

ASSEMBLEA CEI; MONS. BAGNASCO: LA COERENZA NON È RICHIESTA SOLO AI POLITICI

“Certamente ci unisce la grande passione per il bene comune del Paese e della gente e il desiderio di trovare elementi di convergenza, di incontro e di collaborazione che possano costruire il bene generale”: così si è espresso questa mattina il presidente della Cei, mons. Angelo Bagnasco in conferenza stampa al termine della 57ma assemblea Cei tenutasi in Vaticano, rispondendo alla domanda di un giornalista su cosa potesse unire o distinguere la posizione dei vescovi rispetto a quella del presidente della Repubblica, nel discorso pronunciato ieri a Firenze in apertura della Conferenza Nazionale della Famiglia. “Il valore cui ci riferiamo è quello della famiglia fondata sul matrimonio. Altrettanto chiaramente crediamo e vogliamo promuovere, là dove ci sono, veri diritti ed indirizzi a cui venire incontro. Penso che questo sia volontà comune a tutti”, ha concluso mons. Bagnasco. A una domanda su quali siano le “priorità” circa la famiglia, il presidente della Cei ha risposto affermando che “come vescovi è importante il piano formativo, dell’educazione al matrimonio, della famiglia come valore fondamentale, di tipo affettivo e relazionale. Questo insegnamento parte da Cristo che ci ha rivelato il vero volto di Dio che è amore”.

“L’affezione alla vita pubblica, sociale, comunitaria di un Paese è un grande valore che il cristianesimo ha sempre rispettato, promosso, proclamato e favorito”, ha detto ancora mons. Angelo Bagnasco, rispondendo alle domande giornalisti. Citando “le “comunità parrocchiali, le associazioni, i gruppi” cattolici e “l’impegno per la famiglia”, Bagnasco ha sottolineato che “l’affezione alla vita dell’altro, piccolo o grande che sia, è un grandissimo, fondamentale valore per il cristianesimo”. In questa “ottica educativa”, secondo il presidente della Cei, “crediamo di poter contribuire perché possa crescere e attuarsi sempre di più questa partecipazione al bene della società,in tutte le sue forme: politiche, amministrative, del volontariato”. Interpellato in merito ad una presunta “accentuazione” dei temi legati alla famiglia, Bagnasco ha ribadito, che negli interventi dei vescovi “l’accentuazione delle tematiche legate alla vita e alla famiglia non ha mai fatto dimenticare quelle di tipo sociale intimamente connesse con i valori prima citati”.

Il compito della Chiesa sta nel ribadire “l’importanza e la chiarezza dei principi fondamentali, per illuminare le coscienze” e “nell’invitare alla coerenza”. Ha detto mons. Angelo Bagnasco. Quello alla coerenza, ha precisato tuttavia Bagnasco, “è un invito che non vale per una sola categoria di persone”, come i politici, “ma per tutti”, a cominciare dai vescovi, che “devono essere coerenti con i principi che derivano dalla propria fede, ma che possono anche essere individuati dalla ricerca di ragione, di buon senso”. “La fede – ha spiegato infatti il presidente della Cei – illumina la ragione, ma non si sostituisce ad essa, non l’annulla”. Per questo “ogni affermazione che la Chiesa fa non è necessariamente di tipo confessionale”. Quanto ad una presunta “diversità di stile” tra questa presidenza Cei e la precedente, Bagnasco ha puntualizzato che “non ci sono fratture, ma accentuazioni diverse rispetto a delle urgenze. Noi viviamo come tutti dentro la storia, e quindi accogliamo le sollecitazioni della storia”. “Né contrapposizioni né iati”, dunque, ma “risposte il più possibile puntuali a stimoli che vengono dalle situazioni concrete”.

“Sono molto sereno. Sono scortato, ma non assediato”. Così questa mattina mons. Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, durante la conferenza stampa ha espresso i sentimenti con cui affronta questo periodo che lo vede sotto scorta. Da qualche settimana, infatti, il presidente della Cei e arcivescovo di Genova è affiancato dagli uomini della scorta, in seguito alle minacce e agli atti intimidatori rivolti verso la sua persona. “L’affetto della gente – ha detto mons. Bagnasco – si moltiplica. La gente si stringe con libertà e affetto intorno al proprio vescovo. Mi dispiace per il messaggio simbolico contenuto. Spero che la situazione si risolva presto, anzi prestissimo”. Mons. Bagnasco ha infine detto di essere “molto sereno” e che non ha “nessuna difficoltà ad avvicinare le persone e ad essere avvicinato dalla gente”.

Riferendo i dati, mons. Bagnasco ha commentato: “Non sono molto esperto di numeri”. Alla domanda se il confronto di questi mesi tra laici-cattolici influenzerà la scelta dei contribuenti circa l’assegnazione dell’otto per mille, mons. Bagnasco ha risposto: “Non siamo in grado di fare proiezioni, ma penso che, in base a situazioni pregresse, il buon senso comune della gente sappia discernere il meglio, il bene, il vero. Al di là di polemiche e conflittualità a livello mediatico penso ci sia un buon senso che prevalga”.

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