Nella loro 61ma Assemblea generale, che si è chiusa oggi in Vaticano, i vescovi italiani hanno approvato gli Orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020. Il documento si legge nel comunicato finale diffuso al termine dei lavori è così articolato: la lettera di consegna; i quattro capitoli, che evidenziano i fondamenti biblici, teologici, ecclesiali e i riferimento socio-culturali dell’educazione e indicano i percorsi pedagogici e pastorali conseguenti; la proposta di alcune indicazioni relative a una possibile agenda pastorale per la scansione del decennio. Alla presentazione dei nuovi Orientamenti. Alla presentazione dei nuovi Orientamenti è seguito il dibattito in aula e nei gruppi di studio. Ascoltata la sintesi finale, l’Assemblea dei vescovi ha approvato il documento a larga maggioranza, demandando al gruppo redazionale di integrarlo alla luce delle osservazioni emerse e degli emendamenti votati. Il testo definitivo a cui sarà aggiunto il discorso del Papa rivolto ai vescovi, ha reso noto ai giornalisti il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei sarà presentato nel prossimo settembre al Consiglio Episcopale Permanente, che ne autorizzerà la pubblicazione. I credenti in Cristo si sentono tra i soci fondatori di questo Paese. A ribadirlo, con le parole utilizzate dal card. Bagnasco nella prolusione, sono i vescovi italiani. Con i nuovi Orientamenti pastorali si legge nel comunicato finale della 61ma Assemblea della Cei la Chiesa aggiunge un altro tassello al proprio impegno sul fronte del bene comune, forte di una tradizione e di una storia millenarie, che l’hanno vista in prima linea a servizio dell’uomo e del suo sviluppo integrale. Nell’assise episcopale, i vescovi hanno deciso di individuare un atto comune in vista dell’imminente ricorrenza del 150° anniversario dell’unità d’Italia. Anche in questo senso hanno osservato la prossima Settimana Sociale, prevista in ottobre a Reggio Calabria, costituisce un’opportunità preziosa. Oltre ai passaggi della prolusione del cardinale presidente dedicati all’unità del Paese, che resta una conquista e un ancoraggio irrinunciabili, i vescovi italiani hanno condiviso l’analisi del card. Bagnasco su due realtà strettamente connesse con il bene del Paese: la famiglia, con ,’auspicio di una politica orientata ai figli al fine di uscire dal lento suicidio demografico, e il lavoro, preoccupazione che angoscia, per cui è stato chiesto un supplemento di sforzo e di cura all’intera classe dirigente del Paese. I sacerdoti sono ogni giorno al servizio di tutti. E’ quanto si legge nel comunicato finale della 61ma Assemblea della Cei, in cui i presuli italiani condividono la definizione dei sacerdoti come gloria della nostra Chiesa data dal card. Bagnasco nella prolusione. I casi di indegnità non possono oscurare il luminoso impegno che il clero italiano nel suo complesso, da tempo immemore, svolge in ogni anno, nel Paese: un riconoscimento, quello del cardinale presidente, condiviso dall’assemblea, e tanto più significativo in quanto giunge in un momento in cui la Chiesa è ferita dal dramma della pedofilia, un problema terrificante’, affrontato dal Papa in maniera chiara e incisiva’. Numerosi interventi riferisce il comunicato finale hanno ribadito la necessità di una vera penitenza e conversione, uinita al coraggio della verità che, anche quando è dolorosa ed odiosa’, non può essere taciuta o coperta senza peraltro lasciarsi intimidire da generalizzazioni strumentali. Più voci di vescovi, inoltre, hanno sottolineato la centralità della formazione in particolare negli anni del seminario, per la quale sono richieste precise competenze, unite a un corretto discernimento, nonché a una costante attenzione alla qualità umana e spirituale .Sir