Vita Chiesa

ASSEMBLEA CEI, CARD. RUINI AI PRETI: NO A IMBORGHESIMENTO. GLI ESEMPI DI DON PUGLISI E DON SANTORO

“Resistere alle tentazioni dell’imborghesimento, dell’ambizione personale e di comportamenti individualistici, o anche pesantemente infedeli agli impegni liberamente assunti con il sacerdozio; non rinchiudersi in atteggiamenti di pessimismo unilaterale o di lamento sterile ed esagerato”. E’ la doppia “consegna” affidata ai sacerdoti dal card. Camillo Ruini, presidente della Cei, durante la 56° Assemblea generale dei vescovi italiani, che si è aperta oggi in Vaticano. Il porporato ha dedicato circa un terzo della prolusione alla condizione dei preti oggi, uno dei temi centrali dell’assise episcopale, soffermandosi anche sugli “aspetti” che ne “toccano più da vicino” l’esistenza quotidiana e il lavoro pastorale, “come la solitudine, l’età avanzata, il moltiplicarsi delle incombenze pastorali, la pressione che esercitano una società, una cultura e degli stili di vita in cui è assai largo lo spazio per l’individualismo, il consumismo, l’ostentazione di una sessualità fine a se stessa”. “Senso di appartenenza alla comunità cristiana”, “concreta disponibilità all’obbedienza”, “totale distacco” e capacità di “affrontare la persecuzione” in nome di Gesù, a partire da “esempi di sacerdoti che hanno sacrificato la propria vita”, come don Pino Puglisi e don Andrea Santoro: questi, oltre al primato della preghiera, i requisiti essenziali per il prete, chiamato oggi a vivere la propria vocazione in senso sempre più “missionario”. Sir

Prolusione del card. Ruini all’Assemblea Cei (15 maggio 2006)