I vescovi hanno condiviso l’inderogabilità e l’urgenza di affrontare ed approfondire il tema educativo, come vera emergenza della nostra epoca, così come ci ha ricordato il Papa in diversi discorsi a Roma e anche altrove: con queste parole il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha confermato nella conferenza stampa conclusiva dei lavori dell’assemblea dei vescovi, la scelta dell’ educazione come tema per gli Orientamenti pastorali del prossimo decennio 2010-2020. Questo tema si pone in continuità con quelli dei decenni scorsi ha precisato da Evangelizzazione e sacramenti’ degli anni ’70, a Comunione e comunità’ anni ’80, alla testimonianza della carità’ degli anni ’90 fino al comunicare il Vangelo in un mondo che cambia’ del primo decennio di questo secolo. Bagnasco ha anche sottolineato che il servizio del Progetto Culturale della Cei fornirà un proprio supporto alla elaborazione del tema, partendo da un Rapporto-proposta che è in fase avanzata di stesura e che sarà presentato nei prossimi mesi. Tutti ci auguriamo che i tempi di uscita dalla crisi economica siano i più rapidi possibile, come alcuni segni lasciano indicare. Questo non per tornare come prima, ma per essere meglio di prima, cioè più saggi e più sobri: così il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha risposto alle domande dei giornalisti circa i provvedimenti economici e la situazione del paese. La crisi dovrebbe averci insegnato ad assumere stili di vita migliori, nel segno di una nuova sobrietà. Occorre ribadire, su questo tema, che la dottrina sociale della Chiesa indica nel valore della persona e nella sua dignità il centro di ogni riflessione e di ogni tipo di intervento. Pertanto i lavoratori non possono essere considerati, in questi tempi difficili, una zavorra’ di cui scaricarsi, perché ciò farebbe della persona un dato strumentale inaccettabile. Bagnasco ha quindi invitato le autorità a considerare interventi di sostegno e ammortizzatori sociali che allevino le condizioni dei lavoratori più in difficoltà, compresi i precari.Di fronte all’ emergenza educativa’, che per molti aspetti è drammatica e condivisa su scala universale, non bisogna mancare di speranza, perché la speranza è la virtù del futuro e riguarda quindi primariamente i giovani, ha detto ancora il card. Angelo Bagnasco. Occorre anzi che sull’educazione si creino grandi e positive alleanze di tutti quei soggetti, quali famiglia, associazioni, scuole, parrocchie, mezzi di comunicazione, che possono offrire ai giovani positive occasioni di crescita. Bagnasco ha poi affermato che non possiamo assistere indifferenti ai segnali di aiuto che ci vengono dal mondo giovanile e ai quali dobbiamo tutti cercare di rispondere, per aiutare i giovani ad uscire dal circolo delle passioni tristi’ nelle quali molti sono immersi, fatto di noia e vuoto e che può essere premessa di cose peggiori. Bagnasco si è detto ottimista, perché ha poi sottolineato che la realtà umana e sociale è intrisa di valori umili, alti e seri, che vanno presentati e diffusi. Rivolgendosi agli operatori dei media ha aggiunto: Voi siete una grande cattedra di questi valori e dovete aiutare i giovani a scegliere tra il bene e il male.Sir