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Assedio in Parlamento: protesta sì, violenza mai
Si dirà che loro parlano, eccome, visto che i grillini hanno presentato la richiesta di impeachment nei confronti del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, accusato di aver abbandonato il ruolo di arbitro per indossare i panni del giocatore.
Sta di fatto che Grillo non spende una parola sulle violenze verbali, comprese le vergognose offese a sfondo sessuale rivolte alle deputate del Pd che hanno deciso di denunciare il collega pentastellato. Dalle parti di Grillo ormai si confonde la protesta con la volgarità.
Nella retorica del grillismo i parlamentari sono cittadini portavoce. E onestamente, non c’è differenza fra loro e certi avventori dei bar sport o ascoltatori di tante radio su cui si rovescia, grazie alle dirette senza filtri, la violenza verbale del popolo grillino. Per non parlare della Rete, dove da ieri imperversa l’hashtag #TagliolaBoldrini lanciato dal blog del comico. Internet, dunque, come luogo dell’odio seminato a piene mani.
Queste persone parlano apertamente di eversione e minacciano omicidi. C’è da avere paura.Ciò che spaventa è il superamento del confine: dalla protesta alle offese, dalle offese alla violenza. Fermare questa deriva è un dovere.
L’Italia ha già vissuto anni di piombo. A chi non avesse memoria, compresi i grillini così giovani da non sapere, diciamo che molti di noi hanno già dato. Non consentiremo che i violenti l’abbiano vinta, né in un’aula parlamentare né in una piazza. Se ne facciano presto una ragione.