Lucca

Artigianato del sacro, a Lucca un progetto europeo

Dal 7 al 9 ottobre il Centro missionario dell'arcidiocesi lucchese propone una tre giorni formativa per artigiani provenienti da Portogallo e Spagna

Un singolare progetto europeo, dedicato all’artigianato del sacro, atterra in lucchesia dal 7 al 9 ottobre. Si chiama «E-Arpa scuola europea di nuovo artigianato della Passione» e rientra tra i progetti Erasmus+ di piccola scala, volti a facilitare l’ingresso nella dimensione europea delle piccole realtà associative. Il capofila di questo progetto è la Fraternità di Santiago in Spagna: non a caso il progetto è dedicato in particolare alle opere dedicate alla «Passione di Gesù», che in Spagna hanno una valenza popolare di grande impatto.

I soggetti partner di progetto sono rispettivamente l’associazione Grao-Vasco (Agv) del Portogallo e il Centro missionario dell’Arcidiocesi di Lucca. Fin dalla sua nascita questo progetto poi ha abbracciato ogni manifestazione artigianale dedicata al sacro, con lo scopo di mettere in contatto gli artigiani del sacro di Spagna, Portogallo e Italia per valorizzarne i talenti, creare sinergie e adattare il loro lavoro ai cambiamenti del mercato in termini di integrazione, digitalizzazione e sostenibilità. Il Centro missionario dell’Arcidiocesi di Lucca è entrato in questo progetto, infatti, perché l’integrazione come dialogo tra tradizioni, culture e popoli, la digitalizzazione come elemento dirimente dell’attività odierna e la sostenibilità ambientale, sono aspetti centrali della propria azione.

Da non dimenticare inoltre che, proprio il Centro missionario da anni veicola vari oggetti di artigianato del sacro provenienti da Africa e Sud America. Inoltre è in contatto con realtà artigianali della lucchesia che sostengono molte opere in terra di missione. Dal 7 al 9 ottobre è dunque il Centro missionario a proporre una tre giorni formativa per artigiani provenienti da Portogallo e Spagna. Si tratta di tre giorni residenziali, con tre focus. Il primo si intitola:  «Dall’artigianato tradizionale all’imprenditore DIS (digitale, inclusivo e sostenibile)» e prevede la visione di un’installazione artistica davanti la Chiesina della Rosa a Lucca da parte dell’associazione Tappeti di segatura di Camaiore, un laboratorio di strada legato al corpus domini; a seguire il gruppo sarà a Bagni di Lucca presso l’Euromarchi ditta esperta nella produzione di statue di gesso che nel tempo si è specializzata nella produzione delle figure del presepio in materiali diversi con particolare attenzione alla conservazione delle tecniche di produzione tradizionali.

Poi la delegazione si sposterà a Firenze per un focus intitolato: «Artigianato digitale». Qui i partecipanti visiteranno la Fondazione Arte Sacra Contemporanea che – attraverso la sua scuola – svolge un’intensa attività formativa per giovani artisti promuovendo la creatività nell’arte e nell’artigianato artistico, con un’apertura senza confini sul mondo del sacro. Nello specifico ci saranno docenti, professionisti del settore, che tratteranno i principi su cui costruire una comunicazione efficace sui social. Il terzo e ultimo focus si intitola «Artigianato agenda 2030» e si terrà di nuovo in lucchesia. Sarà dedicato alla visita del progetto Daccapo sviluppato dalla Caritas diocesana di Lucca per offrire un esempio concreto di attualizzazione dell’agenda 2030 in cui si dà risalto all’artigianato circolare che recupera lo scarto e lo fa diventare risorsa, mitiga il divario di genere e valorizza l’inclusione sociale nell’arte e nell’artigianato artistico, con un’apertura senza confini sul mondo del sacro.

Per questo ci saranno docenti, professionisti del settore, che tratteranno i principi su cui costruire una comunicazione efficace sui social. Il terzo e ultimo focus si intitola «Artigianato agenda 2030» e si terrà di nuovo in lucchesia. Sarà dedicato alla visita del progetto Daccapo sviluppato dalla Caritas diocesana di Lucca per offrire un esempio concreto di attualizzazione dell’agenda 2030 in cui si dà risalto all’artigianato circolare che recupera lo scarto e lo fa diventare risorsa, mitiga il divario di genere e valorizza l’inclusione sociale.