Arezzo - Cortona - Sansepolcro
Arriva a Sansepolcro il futuro patriarca di Gerusalemme
Leggendari pellegrini e una «manciata» di terra legano fra loro due luoghi lontanissimi: Gerusalemme e Sansepolcro. Un rapporto esclusivo, il loro: oltre al capoluogo della Valtiberina, infatti, poche città al mondo, forse nessuna, possono enumerarsi fra le figlie della straordinaria città delle tre fedi. Intorno all’anno 1000 così racconta la leggenda due pellegrini, Arcano ed Egidio, uno greco, l’altro spagnolo, di ritorno dalla Terra Santa sostarono nei pressi di una sorgente sul luogo dove oggi sorge la Cattedrale di Sansepolcro e, in sogno, ricevettero l’ispirazione di edificarvi una piccola cappella dove conservare le reliquie del Santo Sepolcro che portavano con sé. Di lì a poco, al piccolo sacello si sostituì un’abbazia benedettina e, attorno, sorse il primo nucleo della città di Sansepolcro, che conserva nel nome e nei suoi simboli più antichi la traccia dello storico legame con la terra di Gesù.
Oggi, a distanza di oltre mille anni da allora, un nuovo ponte torna a unire le due città: giovedì 26 aprile arriverà a Sansepolcro monsignor Fouad Twal, il coadiutore del Patriarcato latino di Gerusalemme, carica che, secondo il codice di diritto canonico, lo designa a futuro successore dell’attuale Patriarca, Michel Sabbah. Monsignor Twal ha accolto l’invito della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e alle 18 di giovedì prossimo guiderà nell’oratorio di San Rocco una conferenza-testimonianza sulla situazione in Terra Santa e sulle condizioni dei cristiani in questa parte martoriata del mondo.
La visita di monsignor Fouad Twal, che il 9 settembre 2005 è stato nominato da Benedetto XVI arcivescovo coadiutore del Patriarcato latino di Gerusalemme, segue a distanza di un anno quella dell’attuale Patriarca di Gerusalemme, Michel Sabbah. Monsignor Fouad Twal conosce molto bene la Terra Santa: infatti, è nato poco lontano da lì, in Giordania, e a Gerusalemme è stato ordinato sacerdote. Lui sa che la via da seguire è innanzitutto quella dell’ecumenismo. Laureato in diritto canonico, dal 1977 al 1992 ha prestato servizio diplomatico presso la nunziatura apostolica in Honduras e nel Consiglio per gli Affari Pubblici della Segreteria di Stato. Nel 1992 è diventato Vescovo di Tunisi e successivamente Arcivescovo e Presidente della Conferenza Episcopale regionale dell’Africa del Nord. Poi l’importante e delicata nomina nella città santa.
La visita del futuro patriarca a Sansepolcro è anche l’occasione per rilanciare una proposta che nel 2005 era stata fatta dal settimanale diocesano Toscana Oggi: un gemellaggio tra Sansepolcro e Gerusalemme. Franco Polcri aveva dichiarato a riguardo: «E’ una bella idea, anche perché Sansepolcro è città della cultura della pace e Gerusalemme dovrebbe diventare il segnale primo di questa straordinaria condizione». A due anni di distanza, nulla ancora si è mosso. Chissà che l’arrivo di monsignor Fouad Twal, l’uomo delle sfide difficili, non riesca a smuovere qualcosa.