Toscana
ARRIGONI: RICORDO COOPERANTE SPACCA CONSIGLIO REGIONALE TOSCANA
(ASCA) – Il ricordo di Vittorio Arrigoni, il cooperante rapito e ucciso a Gaza, divide il Consiglio regionale della Toscana. In apertura dei lavori di oggi, il presidente dell’assemblea Alberto Monaci (Pd), ha ricordato Arrigoni. Esprimiamo la nostra riconoscenza e il nostro apprezzamento per tanti che come lui potrebbero segnare e cambiare le sorti dell’umanità, ha detto il presidente riconoscendo l’importanza del sacrificio dell’attivista. Dai banchi dell’opposizione è però intervenuto Marco Taradash (Pdl) che, poi sostenuto anche da Andrea Agresti e dal capogruppo Alberto Magnolfi, ha contestato le motivazioni e la rappresentazione della realta usati da Monaci per esprimere il cordoglio. Arrigoni, che era uomo di convinzioni forti e di parte, non verrebbe rispettato nella sua identità di militante della causa palestinese – ha detto Taradash – se ne facessimo, ora che è stato ucciso, un ‘cooperante che lavorava per la pace’. Arrigoni lavorava per la vittoria dei palestinesi e la sconfitta di Israele, non per la pace. Allo stesso tempo era persona di coraggio e sincera, e per questo non aveva esitato a denunciare sul suo e altri blog la brutale violenza con cui nel mese di marzo la polizia e i militanti di Hamas avevano represso la manifestazione organizzata da movimenti giovanili palestinesi che chiedevano al governo di Gaza di mettere fine a un regime fatto di terrore, incarcerazioni arbitrarie, negazione dei diritti civili elementari. In conclusione il Pdl chiede che su questo omicidio sia fatta chiarezza. Nel momento in cui – accusano i consiglieri della Federazione della Sinistra Monica Sgherri, Paolo Marini e Mauro Romanelli – stava per celebrarsi il minuto di silenzio in memoria di Arrigoni, da noi in precedenza espressamente richiesto, esponenti del centro destra hanno interrotto il presidente affermando voler uscire dall’aula e che comunque ‘può bastare così’ impedendo che il minuto di silenzio si tenesse. Siamo di fronte ad un atteggiamento assolutamente indegno nonché assai poco rispettoso delle istituzioni.