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ARRESTO EX BR: MANCONI, IN MISURA ALTERNATIVA DELINQUE O,36%

“Il nostro sistema dell’esecuzione penale esterna segue ogni anno fino a 50.000 persone e le revoche per ‘commissione di reati durante la misura’ non superano lo 0,36% dei beneficiari (136 casi sui 37846 seguiti nel 2000). Nel primo semestre di quest’anno, su 7304 misure alternative in esecuzione, solo 10 sono state revocate per la commissione di un nuovo reato, per la percentuale più bassa dell’ultimo decennio, pari allo 0,14%”. A fornire i dati è il sottosegretario alla Giustizia, Luigi Manconi. Quello realizzato dalla legge Gozzini, dunque, secondo Manconi “é un sistema che funziona bene, al punto che a cinque anni dal fine pena la recidiva tra i beneficiari di misure alternative è del 19%, mentre quella dei condannati che hanno scontato per intero la loro pena in carcere è del 68,45%”. Per questo, sostiene il sottosegretario, la rapina a mano armata compiuta da un ex-brigatista già condannato all’ergastolo è un fatto gravissimo ma che non deve ricadere su altre persone efficacemente reinserite. “Ciò che ha fatto Cristoforo Piancone – dice Manconi – è un fatto di eccezionale gravità che legittimamente mette in allarme la opinione pubblica, offende la memoria delle vittime che, in altri tempi e in altri luoghi, furono colpite dalla medesima mano e, insieme, mette a repentaglio una legislazione prudente ed equilibrata, che finora ha dato buoni frutti a vantaggio della sicurezza collettiva e di decine di migliaia di persone, efficacemente reinserite nella società grazie alle sue disposizioni e all’uso attento che ne è stato fatto dagli operatori penitenziari e dalla magistratura di sorveglianza”. “Cristoforo Piancone ha usato nel peggiore dei modi le misure previste dal nostro ordinamento per il reinserimento sociale delle persone condannate – sottolinea Manconi – Ne pagherà le conseguenze: non solo verrà processato per il nuovo reato commesso, ma a quella nuova condanna andrà ad aggiungersi quella che altrimenti avrebbe scontato in semilibertà e che ora invece dovrà scontare in carcere. Ed è giusto così”. Ma attenzione, avverte il sottosegretario “a trarre da un simile, gravissimo fatto di cronaca conseguenze contrarie a una efficace politica della sicurezza e della tutela dei diritti dei cittadini”. (ANSA)