Arte & Mostre
Arnolfo di Cambio, il grande architetto che rivoluzionò la scultura
Le opere sono circa 100: la gran parte della produzione arnolfiana che si conserva a Firenze e di quella che è possibile trasportare dall’Italia e dall’estero. Mai si era assistito a una simile concentrazione di capolavori del grande artista toscano: sculture in marmo e legno (la Madonna di ambito di Nicola Pisano prestata da Berlino, l’arnolfiana Annunciazione del Victoria and Albert Museum di Londra, la statua di Carlo d’Angiò dei Musei Capitolini, il fregio della tomba Annibaldi, etc.), elementi decorativi, frammenti, calchi di originali e quant’altro. La mostra è arricchita da sculture, pitture e oreficerie del tardo Duecento fiorentino destinate a fornire un’idea d’insieme del quadro artistico complessivo della città negli anni di Arnolfo.
Oltre alla possibilità di confrontare per la prima volta le non molte opere arnolfiane giunte fino a noi ma ormai disperse in collezioni pubbliche e private ai quattro angoli del globo, la mostra consente di tentare finalmente una ragionata ricomposizione della perduta facciata della cattedrale di Santa Maria del Fiore, il capolavoro incompiuto di Arnolfo, smembrato e disperso alla fine del Cinquecento. Dal momento che il cardine dell’evento è la ricostruzione delle lunette e dei riquadri istoriati della basilica, la novità assoluta è costituita dalla restituzione di porzioni della facciata con gli elementi del suo arredo decorativo di marmi e mosaici, riassemblato grazie a frammenti ritrovati e contestualizzati.
Arnolfo di Cambio (Colle Val d’Elsa 1240/45, Firenze 1302/10) fu attivo a Siena, Roma, Orvieto, Perugia, Firenze e incarnò in pieno la figura dell’artista internazionale, capace di fondere le molte e complesse istanze della tradizione artistica italiana con le novità gotiche francesi, e di rispondere con l’invenzione di clamorose tipologie figurative alle richieste di committenti potentissimi. Scolpì statue celebrative dei sovrani angioini e dei pontefici. Nella Roma papale realizzò gli arredi delle grandi basiliche (San Paolo, Santa Cecilia, Santa Maria Maggiore, San Pietro, Ara Coeli).
Di certo Arnolfo operò a Roma, Perugia, Orvieto, ma fu solo a Firenze che la sua vocazione di architetto e urbanista poté acquisire dimensione monumentale. Nei fatti, disegnò la nuova Firenze del Trecento. Progettò la possente cerchia delle mura, la Badia Fiorentina, la chiesa francescana di Santa Croce, la gran piazza di Santa Maria Novella, forse anche Palazzo Vecchio con la sua torre svettante, e sono figlie sue le cittadine di San Giovanni Valdarno, Castelfranco, Terranuova, avamposti sulla via di Roma dell’espansionismo fiorentino.
La promozione alberghiera (Consorzio Firenze Albergo e Florence Promhotels) coinvolge circa 300 hotel per tutte le borse. Per ottenere sconti nei negozi e agevolare acquisti e pagamenti è stata inoltre creata una card “Firenze per Arnolfo” che sarà consegnata ai visitatori della mostra insieme al biglietto d’ingresso. Con essa si potrà, tra l’altro, soggiornare a Firenze a tariffe ridotte, visitare a prezzo scontato il Museo di Palazzo Vecchio, quello di Santa Maria Novella, la Cappella Brancacci e tutte le esposizioni a Palazzo Strozzi. Nei parcheggi convenzionati si pagherà il 30% in meno e il 15% in meno nei negozi e negli altri esercizi commerciali che aderiscono all’iniziativa. Speciali promozioni anche per una serie di caterie convenzionate.