Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Arezzo, è allarme povertà Mancano la casa e il lavoro.

Scaturito dalla collaborazione tra l’osservatorio delle politiche sociali della Provincia di Arezzo e l’osservatorio povertà-risorse della Caritas di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, il quarto rapporto provinciale sulle povertà, targato 2008, analizza il fenomeno delle tradizionali e nuove povertà nella zona socio-sanitaria aretina.Il lavoro si è avvalso dei dati provenienti dai servizi sociali, dal Centro per l’integrazione, dalle dieci Caritas parrocchiali e dall’ascolto delle testimonianze di un gruppo di parroci attraverso lo strumento innovativo dei «diari di bordo» volti a rilevare la povertà sommersa.«Purtroppo – dice suor Rosalba Sacchi, direttrice della Caritas diocesana – nel nostro territorio si sono intensificate le povertà usuali, come la mancanza di casa, di lavoro, di mezzi adeguati di sostentamento per una vita dignitosa, alle quali si aggiungono quelle nuove come la mancanza di relazioni umane significative, l’aumento della violenza, l’uso diffuso di droghe, il crescere delle criminalità, gli abusi e le offese alla persona».Un rapporto, quello di quest’anno, che registra l’aumento della povertà relativa, la diminuzione del benessere sociale, l’aumento delle dipendenze da alcol, stupefacenti e gioco d’azzardo. Dati che trovano conferma anche da ciò che è stato registrato dalle comunità religiose presenti nella nostra diocesi che nel 40 per cento dei casi hanno dichiarato che è aumentata la richiesta di aiuto nei loro confronti.Passando ad un’analisi più dettagliata dei dati relativi alle realtà sostenute dalla Caritas diocesana, scopriamo che nel corso del 2006 la casa di accoglienza «San Vincenzo» ha ospitato 119 persone, di cui il 52 per cento italiani. Le mense parrocchiali hanno erogato 14.577 pasti caldi, di cui oltre il 40 per cento distribuiti a cittadini italiani. Gli ambulatori medici, che si avvalgono della collaborazione dell’associazione «Medici cattolici», hanno effettuato 1.176 visite.Nel corso del trimestre ottobre-dicembre 2007 sono transitate 370 persone presso le dieci Caritas parrocchiali della zona aretina coinvolte nella rilevazione. Quasi la metà di esse è transitata dalla Caritas della parrocchia di San Donato.A causa della riduzione nel 2005 del Fondo nazionale per le politiche sociali, la spesa complessiva per gli interventi e i servizi sociali nella zona socio-sanitaria aretina ha subito una forte diminuzione. Dagli oltre 12 milioni e 500mila euro del 2003, si è passati a poco più di 10 milioni e 300mila euro nel 2006, con una spesa pro-capite che è passata da 102 euro a 82 euro.Quando cinque anni fa, la Caritas propose all’amministrazione provinciale di condividere un percorso conoscitivo sulla povertà, l’idea principale non fu tanto quella di enunciare dati e cifre, bensì di creare uno strumento operativo di notevole utilità per le politiche sociali del territorio. «Ad oggi – dichiara Andrea Dalla Verde, vicedirettore della Caritas diocesana – ci pare che la politica sia disattenta soprattutto sul versante programmatico e preventivo dei vari fenomeni e che non abbia forza nel valorizzare un lavoro di rete organizzato. Dispiace, dopo due anni dal nostro appello, non aver visto la nascita di un tavolo provinciale permanente di contrasto alle povertà che coinvolga gli attori politici, economici e sociali operanti in questo territorio». Idea condivisa anche dal vicepresidente della provincia di Arezzo Mirella Ricci, che è anche assessore alle politiche sociali: «È utile attivare un tavolo permanente attraverso un’alleanza forte che coinvolga non solo il terzo settore e le associazioni di volontariato, ma anche le categorie economiche e le forze dell’ordine». di Luca Primavera