Si è conclusa oggi a Sansepolcro la visita di tre giorni di mons. Fouad Twal, patriarca latino di Gerusalemme, che ha sancito l’avvio del gemellaggio tra la chiesa guidata dall’arcivescovo Riccardo Fontana e quella di Terra Santa. Quasi 500 le persone che ieri sera hanno partecipato alla cena di beneficenza in onore del patriarca. Un omaggio fortemente voluto dalla cittadina biturgense, si legge nella nota della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, che con le sue realtà associative e di volontariato ha voluto così esprimere ancora una volta la propria vicinanza ai cristiani di Terra Santa. Vi porterò tutti nel cuore, ha detto mons. Fouad Twal al termine della serata. Nel pomeriggio, il patriarca era stato accolto a Sansepolcro dalle autorità cittadine. Dopo la sosta di fronte all’affresco della Risurrezione di Piero della Francesca, mons. Fouad Twal si è fermato nell’oratorio di San Rocco insieme a tutti i sacerdoti della Valtiberina per recitare la preghiera che nel giorno di Pasqua legge a Gerusalemme. Nella mattina di ieri, durante la concelebrazione nel Duomo di Arezzo, è avvenuta la consegna dei primi 100 mila euro, raccolti dalle parrocchie della diocesi durante la Quaresima di carità. Della cifra raccolta, 80 mila euro serviranno per la costruzione di nuove case per i cristiani che hanno visto distrutte le proprie abitazioni. Gli altri 20 mila euro saranno destinati a borse di studio per studenti cristiani, ospiti dello studentato internazionale di Rondine, Cittadella della Pace. Tutto quello che accade in Terra Santa ci riguarda direttamente, ha detto l’arcivescovo Riccardo Fontana nel saluto iniziale ai fedeli. Vogliamo offrire al Patriarca la solidarietà del popolo nostro verso i grandi ideali della giustizia e della pace. L’opinione pubblica ha aggiunto mons. Fontana -, facendo pressione sulle istanze istituzionali vuole affermare quanto sia giusto che nella città di Gerusalemme i tre popoli del Libro abbiano uguale accesso e pari dignità; che sia per tutti assicurata la pace, che vuol dire anche sicurezza, che vuol dire anche tranquillità di vita. Nell’omelia, il patriarca ha ricordato la difficile situazione che stanno vivendo i cristiani di Terra Santa: La guerra silenziosa, condotta nei confronti della popolazione palestinese, che sta portando ad un rapido cambiamento della stessa demografia di Gerusalemme, sta minacciando da dentro l’equilibrio di spazio sacro. Così le abitazioni per gli ebrei sono sempre di più ha concluso mons. Fouad Twal -, mentre quelle per gli arabi-palestinesi sempre di meno, perché non vengono concessi i permessi di costruire, anzi vengono addirittura demoliti con le ruspe a Gerusalemme Est.Sir