Vita Chiesa
Arezzo: cardinale Betori, «Nei momenti di angoscia, Maria orizzonte di speranza»
Abbiamo bisogno del conforto di Maria in questi giorni «nuovi e complessi per la Chiesa, che sa però di avere sempre la guida del suo Signore e la dolce protezione della Madre». Queste le parole del Cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, pronunciate oggi ad Arezzo nell’omelia della Messa Pontificale per la Solennità della Madonna del Conforto, festa che ogni anno vede raggiungere decine di migliaia di fedeli la Cattedrale dei Santi Pietro e Donato. Parole arrivate in risposta all’appello dell’Arcivescovo Riccardo Fontana, vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, che all’inizio della Messa Pontificale, aveva chiesto «parole forti» per aiutarci nel nostro cammino.
«Nei momenti dell’afflizione e dell’angoscia – ha aggiunto Betori – l’immagine luminosa di Maria appare come un orizzonte di speranza e una forza di vita, cui ci si è rivolti con fiducia nei secoli e ancora oggi questa città si rivolge con tenero affetto e confidente attesa». Poi la sottolineatura: «Dal cuore di Maria sgorga per noi una vita che risponde ai nostri sogni più belli e alle nostre speranze più autentiche, perché fondata sull’amore stesso di Dio, il solo capace di fare nuove tutte le cose». Il cardinale Betori ha concluso la sua omelia ricordando che la vera speranza, l’autentica certezza è dono della misericordia divina: «In questo Anno della Fede chiediamo che Maria ci conforti illuminando la nostra mente e sostenendo il nostro cuore per fare una esperienza vera di Dio, il Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione!».
La Messa Pontificale di questa mattina è stata concelebrata da mons. Gualtiero Bassetti, arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve, Franco Agostinelli, vescovo di Prato, Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto, Benvenuto Italo Castellani, arcivescovo di Lucca, Rodolfo Cetoloni, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, Luciano Giovannetti, vescovo emerito di Fiesole, Claudio Maniago, vescovo titolare di Satafi, ausiliare di Firenze, Mario Meini, vescovo di Fiesole, Giovanni Santucci, Vescovo di Massa e Carrara, Giovanni Scanavino, vescovo emerito di Orvieto-Todi e Fausto Tardelli, vescovo di San Miniato.
La festa di oggi arriva dopo una Novena di preghiera che ha visto migliaia di persone recarsi in preghiera ai piedi della Madre di Dio, aperta dai frati di La Verna e conclusa dai monaci camaldolesi. Le porte della Cattedrale di Arezzo si sono aperte alle 6 del mattino con le prime lodi e si chiuderanno a mezzanotte. Si tratta di uno dei più grandi eventi di devozione mariana in Toscana.
La devozione alla Madonna del Conforto inizia il 15 febbraio 1796. Mentre la città era terrorizzata da violente scosse di terremoto, quando quattro popolani, videro diventare improvvisamente luminoso il volto annerito di un’immagine di terracotta raffigurante la Madonna di Provenzano nella cantina di un ospizio camaldolese. Da allora le scosse terminarono e gli aretini iniziarono a manifestare la loro riconoscenza alla Beata Vergine Maria, venerandola sotto il titolo di «Madonna del Conforto».