Toscana

AREZZO, APPELLO CONGIUNTO DI SINDACO E VESCOVO PER LA RIAPERTURA DELLA BASILICA DI SAN DOMENICO

l vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, monsignor Gualtiero Bassetti, l’ha definita «il cuore pulsante di Arezzo con il suo patrimonio di fede e arte». Il sindaco di Arezzo, Giuseppe Fanfani, l’ha elevata a «simbolo della città». La Basilica di San Domenico, che custodisce il prezioso Crocifisso del Cimabue recentemente restituito all’originario splendore, è chiusa al culto da alcuni giorni per il rischio di crolli nella parte del tetto non ancora restaurata. I lavori, avviati dalla competente Soprintendenza ai beni artistici architettonici ambientali e storici, sono stati sospesi a causa dell’insufficienza della copertura economica originariamente destinata dal medesimo ente. Un blocco che non poteva passare sotto silenzio.Oggi, in una conferenza stampa, il vescovo e il sindaco hanno lanciato un nuovo appello – stavolta congiunto – per fronteggiare quella che viene considerata una vera e propria emergenza. «Va superata al più presto la situazione di stallo che si è venuta a creare – ha spiegato monsignor Bassetti –. La Basilica di San Domenico non può restare chiusa a lungo. Occorre fare in modo che siano revisionate le capriate del tetto non ancora interessate di un’operazione di restauro condotta in maniera più che positiva dalla Soprintendenza».Di fronte alla mancanza di fondi da parte dell’organismo territoriale del Ministero per i Beni e le Attività culturali, il vescovo si era appellato alla generosità della città e fin da subito aveva disposto che la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro stanziasse 50mila euro. «All’invito hanno risposto in molti – ha detto il vescovo –. Vorrei ringraziare il sindaco di Arezzo, il presidente della Provincia di Arezzo, BancaEtruria per la sensibilità che hanno dimostrato mettendo a disposizione somme importanti. Ma mi ha fatto altrettanto piacere che siano arrivati contributi dai singoli cittadini: anche 20 e 50 euro. E’ questa la strada giusta per far tornare a vivere la chiesa domenicana».La riapertura della Basilica è considerata una priorità anche per l’amministrazione comunale. Lo ha detto a chiare lettere il sindaco di Arezzo. «Nel percorso di rivalutazione che l’amministrazione comunale sta compiendo nel centro storico – ha sottolineato il primo cittadino – non poteva non essere posta attenzione al problema sollevato dalla chiusura di San Domenico». Giuseppe Fanfani ha spiegato l’iter con cui il Comune destina agli interventi sugli edifici di culto e sulle pertinenze funzionali all’esercizio del culto stesso il 9% degli oneri di urbanizzazione secondaria. «Ogni anno – ha detto il sindaco – vengono accantonati circa 100mila euro. Nel biennio 2006-2007 sono stati messi a disposizione delle chiese del comune di Arezzo 200mila euro secondo un percorso che prevede la presentazione dei progetti, l’esecuzione delle opere e la verifica di congruità da parte dell’amministrazione comunale». Ai 200mila euro se ne aggiungeranno altri. «Per il prossimo anno è previsto un ulteriore versamento di 100mila euro che serviranno a provvedere alle chiese indicate».Il vescovo ha tenuto ha precisare che l’amministrazione comunale di Arezzo non ha mai fatto mancare l’arrivo dei fondi legati al 9% degli oneri di urbanizzazione secondaria «a differenza di altri comuni che si sono rifiuti di destinarli alle parrocchie o che li hanno stanziati soltanto in minima parte», ha precisato. Per monsignor Bassetti, dovrebbe essere interesse anche delle amministrazioni locali «il mantenimento del patrimonio storico e artistico del comprensorio che, nella nostra zona, per il 90% appartiene alla Chiesa».Il sindaco Fanfani ha letto il testo della lettera congiunta firmata da lui stesso e dal vescovo, indirizzata al ministro per i Beni e le Attività culturali, Sandro Bondi. «Con la chiusura della Basilica di San Domenico – è scritto nella lettera – la Chiesa locale si sente orfana di un luogo di fede e di preghiera e l’intera città viene privata di un monumento di eccezionale importanza. Infatti, la Basilica di San Domenico si trova in una delle zone più suggestive del centro storico aretino, racchiusa dentro le mura e a custodia di alcune bellissime porte di accesso al nucleo antico». Poi viene ribadito il valore del capolavoro che si trova nella chiesa, il Crocifisso di Cimabue, che è l’«esemplare unico di Christus patiens del Cimabue dopo che quello di Santa Croce a Firenze è rimasto gravemente danneggiato nell’alluvione del 1966». Quindi l’appello. ««La diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e il Comune di Arezzo si rivolgono a Lei affinché il ministero possa mettere a disposizione della locale Soprintendenza le risorse finanziarie necessarie al proseguimento dei lavori e quindi alla riapertura della Basilica. Ci rendiamo conto del particolare momento economico del Paese. Problemi analoghi non consentano al livello locale di reperire autonomamente i finanziamenti necessari. Stiamo facendo del nostro meglio e ad Arezzo tutti sono impegnati a dare il loro contributo: dalla diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro al Comune, dalla Provincia di Arezzo al più importante istituto di credito locale. Persino i singoli cittadini hanno mostrato la loro particolare generosità nella raccolta di fondi che è stata aperta. Il livello locale potrà quindi integrare le risorse che Ella deciderà di mettere a disposizione della Basilica di San Domenico».Infine, il sindaco Fanfani ha rinnovato l’invito alla città ad essere generosa. «Se ogni cittadino di Arezzo donasse 1 euro per San Domenico, raggiungeremmo in breve tempo la somma di 100mila euro che consentirebbe di riaprire subito la Basilica».