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«Arezzo a misura dei più deboli» L’appello di Caritas e Unicef

A lanciarlo sono la Caritas diocesana e il comitato provinciale Unicef di Arezzo che attraverso una lettera aperta invitano i candidati a sindaco Rossella Angiolini (Casa delle Libertà), Giuliano Becucci (Mat), Giuseppe Fanfani (Unione) e Giancarlo Giusti (Democrazia Cristiana) a farsi carico dei «progetti delle due istituzioni per quanto riguarda il mondo dell’infanzia e dei giovani del Comune di Arezzo», scrivono suor Rosalba Sacchi, direttrice della Caritas, e Giovanni Poggini, responsabile provinciale dell’Unicef.Per i due esponenti dell’associazionismo, è necessario far fronte ai «bisogni dei cittadini di questa fascia d’età che al momento non sembrano avere un’adeguata risposta da parte degli enti proposti al loro soddisfacimento». La Caritas diocesana invita a «sviluppare il progetto latte e pannolini, a potenziare la campagna per la prevenzione della tossicodipendenza in età adolescenziale, a favorire le attività e l’accoglienza per le giovani madri in disagio, quale quella svolta dalla Fondazione Thevenin, e ad incentivare la cultura e le possibilità per l’affidamento familiare e l’adozione di minori».Sul versante Unicef si punta l’attenzione sul «diritto fondamentale dei neonati ad essere allattati al seno dalle proprie madri». Da qui l’invito al futuro primo cittadino di Arezzo a «richiedere all’azienda sanitaria di iniziare la procedura per far diventare l’ospedale “San Donato” un ospedale amico del bambino». L’iniziativa Ospedale amico dei bambini, lanciata nel 1992 da Unicef e Organizzazione Mondiale per la Sanità, intende assicurare che tutti gli ospedali accolgano nel migliore modo possibile i neonati e divengano centri di sostegno per l’allattamento al seno. A questo progetto ha aderito anche la Regione Toscana.Inoltre, Caritas e Unicef suggeriscono al nuovo inquilino di Palazzo Cavallo di «farsi promotore della città amica delle bambine e dei bambini, un progetto dell’Unicef ben codificato ed in atto in più parti del mondo». Infatti, secondo suor Rosalba Sacchi e Giovanni Poggini, «ascoltare i più piccoli, promuoverne la partecipazione, proteggere l’ambiente a loro circostante e non escludere nessuno sono le linee guida per il sindaco difensore dei bambini».Nella lettera vengono anche ricordati anche i «bisogni non adeguatamente soddisfatti». Per questo le due organizzazioni considerano «assolutamente necessario un potenziamento e un adeguamento delle attività dello Spazio famiglia, della psicologia dell’infanzia, della neuropsichiatria infantile e dei servizi sociali oggettivamente carenti nel dare una risposta alle urgenti e alle problematiche che possono potenzialmente essere lesive del futuro equilibrio psico-sociale delle giovani generazioni». La Caritas e l’Unicef si dichiarano «disponibili a collaborare con la futura amministrazione comunale per rilevare oggettivamente queste difficoltà e per dare il nostro contributo».di Giacomo Gambassi