Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Aretini in Albania per il Vangelo Testimonianze dalla missione.

La prima tappa del nostro viaggio in Albania in visita ad alcune comunità cattoliche è a Lezhe, da Raffaele, Francesca e i loro sette figli. Lui di Brescia, lei di Arezzo, quattro anni fa è iniziata la loro missione in questa terra chiamati dal Vescovo del posto Ottavio Vitale. Un percorso di fede il loro, maturato nelle comunità neocatecumenali e approdato in questa terra vicina all’Italia ma ricca di difficoltà. Ci sentiamo emotivamente coinvolti quando ci parlano dei problemi che incontrano ogni giorno nella loro missione di evangelizzazione, dovute al nazionalismo e alle differenze linguistiche che dividono gli albanesi del nord da quelli del sud, per cui non tutti accettano le traduzioni liturgiche ufficiali.Il giorno dopo siamo a Skoder, ospiti di alcuni seminaristi spagnoli, polacchi e italiani, tra cui l’aretino Alessandro Gori. Iniziato il suo percorso di formazione nel seminario Redemptoris Mater di Lugano, sta continuando la sua formazione come itinerante qui in Albania, aiutando un sacerdote. Ci racconta della bellezza della sua missione e delle difficoltà incontrate soprattutto con la lingua, della bellezza di vivere in semplicità stando accanto a gente umile dove si tocca concretamente cosa vuol dire vivere il Vangelo. Insieme ad altri seminaristi del Redemptoris Mater di Lezhe, parteciperà alla Giornata mondiale della gioventù di Sydney, ed è molto emozionato per l’imminente partenza. La temperatura intanto sta sfiorando i quaranta gradi, ma l’energia elettrica manca per alcune ore al giorno e tra le altre cose non possiamo usufruire neanche del refrigerio di un ventilatore. Lasciamo questa piccola oasi di spiritualità «internazionale» con malinconia, pensando alle privazioni che devono sopportare, ma anche grati per la carica interiore che ci hanno regalato.Il nostro viaggio verso sud continua e dopo circa 100 chilometri ci fermiamo a Plug, nel centro «Kisha katolica» gestito dalle Piccole Ancelle del Sacro Cuore. Suor Maria Stella, partita da Arezzo lo scorso maggio, è già attiva nell’insegnamento ai più piccoli e nella difesa della vita, aiutando madri e bambini. Tra poco ospiterà dei giovani volontari che trascorreranno lì le loro vacanze «intelligenti». Suor Maria Stella è anziana, c’è un gran caldo e l’acqua è razionata, ma il suo sorriso è luminoso e i suoi occhi brillano.Continuando il nostro viaggio arriviamo a Berat, dove le suore Pie Maestre Filippini accolgono Angelo con gioia: forse riuscirà a far ripartire i vecchissimi computer del loro laboratorio informatico. Stanno preparando un incontro con alcuni ragazzi che il governo tiene in una residenza protetta, per sottrarli alla vendetta dell’antica legge del «Kanun» che li costringe a vivere tappati in casa. A Kuchove ritroviamo don Giovanni Vaccarini, il missionario responsabile di questa zona che ci informa che nel mese di giugno sette giovani che dopo aver frequentato il centro «Shprese» di Uznove hanno deciso di farsi battezzare.L’ultima tappa del nostro viaggio è proprio al centro giovanile «Shprese» di Uznove, nei pressi di Berat, sostenuto dalla diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Quando arriviamo troviamo tutta l’equipe degli animatori ad attenderci. Ogni giorno in questo centro mangiano gratuitamente una dozzina di bambini bisognosi e vengono organizzati giochi e attività educative per almeno altri 40 ragazzi. Ci informano che il 19 luglio, poiché nessuno è potuto andare a Sydney a causa dei costi esorbitanti, verrà organizzata una serata di preghiera aperta a tutti i giovani.Il centro di Uznove costituito da un edificio di tre piani dispone di aule, camere da letto, laboratori, pizzeria, sala conferenze, un campo da calcio, e un piccolo teatro. Fervono le attività per l’allestimento di uno spettacolo teatrale e ci vengono consegnate delle lettere da portare ai bambini della scuola «Pio Borri» di Arezzo con cui sono in contatto da tempo e grazie anche ai quali hanno potuto effettuare una gita al mare. Appena vedono il tornio elettrico per il laboratorio di ceramica, che non poche grane ci ha fatto passare alla frontiera, ci ringraziano calorosamente: dopo il forno portato due anni fa da don Giancarlo Rapaccini, il laboratorio di ceramica è completo. Il nostro saluto al centro «Shprese» di Uznove non è altro che un passaggio di testimone. Due giorni dopo arrivano da Camucia, assieme ad Elena Bertozzi altri aretini, pronti a dare man forte al centro.Fuori da questi luoghi il Pil dell’Albania cresce con ritmi che si aggirano attorno al 6 per cento all’anno e per molti è grande la tentazione di arricchirsi illegalmente. Le ombre sono molte, ma noi abbiamo visto anche tanta luce.di Angelo e Rosanna Primavera L’impegno di suor Maria Stella arrivata a maggio nel centro di Plug.Carissimi, per mezzo di Angelo e Rosanna che mi hanno fatto una grandissima sorpresa, vi mando il mio saluto e i miei abbracci! Io e le sorelle missionarie lavoriamo in mezzo a queste care persone visitando continuamente gli otto villaggi che ci sono stati affidati. Preghiamo spesso nelle comunità cristiane e a volte si uniscono a noi anche i mussulmani, e visitiamo le famiglie. Per esempio dopo due giorni che ero arrivata qui, con suor Nadia abbiamo visitato una famiglia con sei figli. Non volevano l’ultima nata di appena due mesi, e le suore del posto si sono impegnate per aiutarli convincendoli a tenere con loro la bambina. Di casi simili ce ne sono molti, ma la provvidenza sta arrivando! Nel centro c’è anche una scuola per l’infanzia che lavora a pieno ritmo ed un centro per ragazzini e adolescenti (futuri animatori). Dietro al nostro centro vivono diverse famiglie sia cristiane che mussulmane, hanno fiducia in noi, ci rispettano e mandano i loro figli al nostro centro. E noi, a tutti, continuiamo a trasmettere Gesù Salvatore.Carissimi, vi ricordo tutti vi abbraccio e chiedo per noi una preghiera.suor Maria Stella