Vita Chiesa

ARCHITETTURA SACRA, MONS. BETORI: RIFORMA LITURGICA NON SEMPRE BENE INTERPORETATA

“Non sempre la riforma liturgica è stata interpretata correttamente e tradotta fedelmente; gli stessi studiosi di liturgia hanno a volte proposto sviluppi che potremmo definire arbitrari se non di fatto divergenti da una corretta visione teologica”: lo ha detto oggi mons. Giuseppe Betori, Segretario generale della Cei, intervenendo al seminario nazionale di studio sullo “spazio sacro”, promosso a Roma dall’Ufficio liturgico nazionale, da quello per i Beni ecclesiastici e dal Servizio nazionale per l’edilizia di culto. “In riferimento allo spazio sacro e alla celebrazione sono stati spesso adottati schemi forgiati prevalentemente sulla dimensione conviviale dell’eucaristia, lasciando in ombra quella sacrificale. È una questione teologica ed ecclesiologica!”, ha aggiunto ricordando che “proprio nella Sacramentum caritatis (Esortazione post sinodale di Benedetto XVI, ndr), il Papa sembra sollecitare il recupero del momento e del significato di dono sacrificale dell’eucaristia celebrata”. Secondo mons. Betori, “ciò può avere, ovviamente, immediate e importanti ricadute sulla progettazione delle aule liturgiche delle chiese. Il problema vero consiste, però, nel garantire allo spazio sacro il suo orientamento forte verso l’altare, senza fargli perdere la qualità, altrettanto determinante, di spazio per l’assemblea che partecipa ‘attivamente’ alla celebrazione del Mistero”. Riflettendo sulle più recenti tendenze in campo architettonico-progettuale degli spazi sacri, mons. Betori ha poi aggiunto: “Nel frattempo sono state proposte ed attuate soluzioni ‘innovative’ di articolazione dei principali poli liturgici diverse da quella usuale, pur nello sforzo di mantenere visibile la centralità dell’altare; si sono disegnati e realizzati spazi che prevedono disposizioni assembleari maggiormente articolate, con l’intento di migliorare l’azione celebrativa; si sono succedute e talvolta confusamente sovrapposte indicazioni relative alla corretta collocazione della sede e/o del fonte battesimale, come anche dei luoghi ‘minori’ (penitenzieria, coro) e della custodia eucaristica”. Secondo Betori, si tratta di “un elemento questo su cui sicuramente occorre approfondire la riflessione nel contesto di una ricerca di maggiore valorizzazione della dimensione dell’adorazione eucaristica”. Il Segretario della Cei ha aggiunto: “E’ opportuno e utile fare il punto della situazione, tentare un’analisi serena e obiettiva e pervenire ad alcune linee definite, che contengano, in conformità all’insegnamento della Chiesa, ciò che è da intendersi, se possibile e corretto, univocamente e ciò che è suscettibile di letture diverse e complementari, individuando eventuali errori oggettivi da evitare”. L’intento è di evitare “incertezze, confusioni e posizioni non coerenti”.Sir