Cultura & Società
ARCHEOLOGIA, TROVATA PENTOLA CON 500 MONETE D’ORO ROMANE
Trovata un’antica pentola colma di monete romane in oro zecchino. Sembra una fiaba, ma è quanto è avvenuto realmente durante uno scavo a Sovana, frazione del comune di Sorano in provincia di Grosseto, dove è stata rinvenuta una pignatta in terracotta con dentro 498 monete d’ oro, in perfetto stato di conservazione, risalenti al periodo a cavallo tra il 420 e il 550 d.c. circa. L’episodio risale ad alcuni mesi fa, ma solo recentemente il prezioso contenitore è stato aperto, con le cure del caso, dai tecnici della soprintendenza ai beni archeologici di Firenze dove il tesoro è ora custodito. Ciascuna moneta ha un diametro di 2 centimetri circa e il peso complessivo dell’ oro è di due chili e 200 grammi.
Le monete sono tutte di conio bizantino e provengono dalle zecche di Salonicco, Ravenna, Milano, Roma e Arles (Francia). Sulle facciate sono raffigurati i vari imperatori che si sono alternati nel passaggio tra l’ impero romano d’ occidente e quello d’ oriente, nel periodo segnato dalle invasioni barbariche e dalla dissoluzione della Capitale. Tra le effigi quella di Romolo Augustolo, Teodora, moglie di Giustiniano e Onorio, secondogenito dell’imperatore Teodosio. La scoperta, del tutto casuale, è avvenuta durante i lavori di restauro dell’ antica chiesa di San Mamiliano, nel cuore del piccolo borgo di Sovana, dove deve essere realizzato un museo archeologico dedicato alla civiltà etrusca. Sono così affiorate tracce di sepolture rinascimentali e, più in profondità, resti di un complesso termale d’epoca romana.
L’eccezionale ritrovamento ha spinto il comune di Sorano e la soprintendenza a raggiungere un accordo per cambiare destinazione al nascente museo e dedicarlo proprio al tesoro di Sovana e alla civiltà romana, anziché a quella etrusca. “E’ un ritrovamento eccezionale – ha detto il sindaco di Sorano Pierandrea Vanni – come del resto hanno confermato gli stessi archeologi. Per questo motivo ho raggiunto un accordo di massima con la soprintendente archeologica della Toscana Fulvia Lo Schiavo per riportare la collezione a Sovana nell’ambito del costruendo museo che sarà ora dedicato all’epoca romana. Questo, naturalmente, comporterà una modifica al progetto iniziale”.
“La collezione di monete – ha aggiunto il sindaco – rappresenta, probabilmente, il tesoretto della prima comunità cristiana di Sovana, forse nascosto per timore delle invasioni barbariche. E’ una scoperta che conferma l’ importanza di Sorano e Sovana in campo archeologico come dimostrano i tanti ritrovamenti etruschi nel territorio, come ad esempio la necropoli e le molte tombe monumentali, ma anche quelli di epoca romana”. (ANSA).