“L’urgenza del rifinanziamento della legge 108/96 per l’anno 2005 di almeno 50 milioni di euro, l’elaborazione di un meccanismo che renda automatico e annuale questo rifinanziamento, l’esame in tempi brevi della proposta di legge formulata dall’Adiconsum e sottoscritta dalla stessa Consulta per la risoluzione delle situazioni di sovraindebitamento delle famiglie”. Sono le principali richieste avanzate oggi dalla Consulta nazionale antiusura al vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini che, ricevendo stamani a Palazzo Chigi padre Massimo Rastrelli e mons. Alberto D’Urso, rispettivamente presidente e segretario della Consulta, “ha assicurato il suo personale intervento” in materia. A darne notizia al Sir è lo stesso mons. D’Urso, precisando che “è stata concordata anche l’istituzione di un tavolo di lavoro presso la presidenza del Consiglio”. Nel nostro Paese sono “oltre 2.400.000 le famiglie sovrainedbitate, ma la piaga sociale dell’usura travolge anche diverse imprese” spiega il segretario della Consulta, sorta nel 1995 e che attualmente conta 29 fondazioni e 63 centri d’ascolto su tutto il territorio nazionale. Tra le altre richieste al governo, prosegue D’Urso “l’urgenza di prevedere tutela legale per gli usurati che sporgono denuncia e forme di protezione analoghe a quelle dei collaboratori di giustizia” e la destinazione del “concesso storno di 20 milioni dal Fondo di solidarietà per le vittime del racket al Fondo di prevenzione del fenomeno dell’usura al fine di sopperire ai mancati finanziamenti della legge che penalizzano in particolare le fondazioni più giovani'”Sir