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Ansia, depressione, attacchi di panico e fobie? Ecco, come affrontarli con la psicoterapia cognitivo comportamentale

Che cos’è la psicoterapia cognitivo comportamentale?

La psicoterapia cognitivo comportamentale è un trattamento volto a risolvere i disordini psicopatologici come ansia, fobie ed attacchi di panico. Si fonda sul presupposto secondo il quale esiste una forte correlazione tra pensieri, emozioni e comportamenti ed i disturbi emotivi, in virtù di ciò, sono influenzati dalle azioni e dalle esperienze pregresse. La psicoterapia cognitivo comportamentale lavora sulla psicologia della persona e, nello stesso tempo, insegna alla stessa a misurarsi con situazioni che sono all’origine di attacchi di panico e fobie. In un’ultima analisi, questo percorso combina la componente cognitiva e la componente comportamentale. Il trattamento viene erogato dallo psicoterapeuta e fornisce al paziente gli strumenti atti alla gestione di attacchi di panico, ansia e paura. Nel contempo, il paziente impara a modificare le convinzioni negative e le errate percezioni mentali. L’approccio proposto si distingue da altri possibili percorsi riabilitativi perché, in questo caso, la patologia viene spiegata attraverso l’analisi delle strutture e delle costruzioni cognitive che, nell’individuo, contribuiscono a mantenere i sintomi ansiosi. Per maggiori informazioni sull’argomento, consigliamo di dare uno sguardo al sito della Dott.ssa Veronica Macripò, psicologa e Psicoterapeuta a Taranto.

Psicoterapia cognitivo comportamentale: i principi di base

La psicoterapia cognitivo comportamentale si concentra sul concetto secondo il quale le risposte comportamentali ed emotive sono influenzate da pensieri, idee e convinzioni riconducibili al proprio vissuto. Distorsioni di questo genere non consentono, quindi, all’individuo di affrontare i disturbi psicopatologici di cui soffre e lo stesso rimane in balia del proprio malessere. Al fine di risolvere il disturbo e recupare il senso comune, si segue un percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale. Tale terapie è testata, validata, strutturata, completa e della durata approssimativa di circa quattro-dodici mesi. Gli incontri hanno una cadenza generalmente settimanale fino alla riduzione del disturbo. A terapia ultimata, non si esclude la programmazione di incontri di follow up per valutare lo stato del paziente.

Come funziona la psicoterapia cognitivo comportamentale?

Le sedute di psicoterapia cognitivo comportamentale si propongono di indebolire e tagliare il legame tra gli stimoli ansiogeni e la percezione dell’ansia. Nel corso delle sedute, il paziente può sperimentare emozioni diverse come rabbia, panico, paura, tristezza, preoccupazione ed altre ancora. Nell’ambito della componente cognitiva, lo psicoterapeuta guida il paziente verso tecniche di rilassamento volte a calmare il corpo e la mente. Nello stesso tempo, insegna allo stesso a riconoscere pensieri ed atteggiamenti all’origine del proprio malessere in modo tale da sostituirli con pensieri funzionali allo stato di benessere. Nell’ambito della componente comportamentale, il paziente entra in possesso degli strumenti atti a fermare i sintomi mediante l’apprendimento di nuove forme di risposte, esposizione graduale a situazioni temute e gestione attiva del disagio. Le sedute di psicoterapia cognitivo comportamentale si fondano su valutazione iniziale, psico-educazione, ristrutturazione cognitiva ed esposizione. Al fine di risolvere il disturbo, il paziente deve seguire la terapia con costante impegno. I primi risultati arrivano generalmente nell’arco di breve tempo (sei-otto sedute sono indispensabili per rendersi conto dei primi progressi) e la soddisfazione provata dal paziente, nella gestione di situazioni ansiogene, alimenta la motivazione dello stesso. Nei casi più complessi, non si esclude inoltre il ricorso ad un trattamento farmacologico di supporto.