Vita Chiesa

ANNO PAOLINO: MONS. ANDREATTA (ORP), A ROMA UN INTINERARIO E UNA CARD

Un percorso in nove tappe, “per far conoscere Paolo, l’apostolo delle genti, attraverso i luoghi più famosi legati al suo passaggio a Roma, ma anche tramite siti meno noti”, e una “card del pellegrino”, realizzata in collaborazione con l’Atac, l’azienda per la mobilità del Comune di Roma, che darà la possibilità ai fedeli di accedere a tutti i mezzi di trasporto pubblico romano e agli open-bus delle linee di “Roma cristiana” E’ stato mons. Liberio Andreatta, vicepresidente dell’Opera romana pellegrinaggi (Orp), ad illustrare questa mattina a Roma, presso la sede della Radio Vaticana, alla presenza del card. Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, arciprete della basilica di San Paolo fuori le mura, le iniziative Orp per l’Anno paolino che, indetto dal Papa in occasione del bimillenario della nascita di San Paolo, si aprirà il 28 giugno (fino al 29 giugno 2009). Per la circostanza ha spiegato mons. Andreatta, verrà “ampliata” la “Paolina”, tradizionale percorso “che comprende la basilica di San Paolo fuori le mura, l’abbazia delle Tre fontane, e le basiliche di San Pietro e di San Giovanni. Ad essi, nell’itinerario predisposto per il giubileo paolino si aggiungono infatti le chiese di San Paolo alla regola e Santa Maria in Via Lata, la basilica e le catacombe di San Sebastiano, la chiesa si Santa Prisca all’Aventino e il Carcere Mamertino”.

“Sarà possibile – ha proseguito Andreatta -, percorrere anche alcune tappe dei viaggi di Paolo (oltre 16mila km) tra Grecia, Siria e Asia Minore; itinerari nel mondo ortodosso, ebraico e musulmano improntati allo spirito di fratellanza e capacità di dialogo che deve essere di ogni cristiano, e che è alla base del concetto di pellegrinaggio”. “In questi Paesi – ha osservato – l’Anno paolino conoscerà una tonalità ecumenica”. “L’Anno paolino – ha aggiunto l’amministratore delegato Orp, padre Cesare Atuire – deve essere un’occasione per riscoprire l’entusiasmo della fede sul modello di Paolo, il primo cittadino ‘globalizzato’ che incarnava in sé tutte le culture allora conosciute”. Padre Atuire ha reso noto che, sull’esempio di quanto già fatto in Turchia, l’Orp sta curando la formazione di guide turistiche in Siria attraverso “elementi di cultura cristiana e conoscenza di San Paolo, la cui figura è emblema di speranza per il dialogo ecumenico”.

“Far conoscere meglio il grande valore e la ricchezza dell’insegnamento di San Paolo”, e “pregare, agire e operare per l’unità della Chiesa”: questi, ha spiegato stamani il card. Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, arciprete della basilica di San Paolo fuori le mura, “i ‘compiti’ affidati da Benedetto XVI all’Anno paolino” che si apre il 28 giugno (fino al 29 giugno 2009). In una conferenza stampa a Roma, presso la Radio Vaticana, il porporato ha reso noto che nel pomeriggio del 28 giugno “il Papa inaugurerà ufficialmente l’anno giubilare nella basilica di San Paolo con la celebrazione dei primi vespri insieme al patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo, e ad un rappresentante dell’arcivescovo di Canterbury”. Saranno presenti, ha assicurato, “anche altri membri delle Chiese cristiane”. Come primo gesto, il Pontefice accenderà nel quadriportico una fiaccola che affiderà ai monaci benedettini, chiamati a mantenere per tutto l’anno un braciere acceso. Subito dopo il Papa aprirà una delle cinque porte, quella simmetrica alla Porta Santa, che verrà detta “Porta paolina”. Oltre che nelle basiliche patriarcali, ha concluso il porporato, “l’indulgenza plenaria sarà lucrabile anche nelle singole diocesi, laddove i vescovi individuino dei luoghi legati all’Apostolo delle genti, come stabilito dalla Penitenzieria apostolica”.

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