Vita Chiesa

ANNO PAOLINO: ANTIOCHIA, CARD. TAURAN LA CHIESA NON È UNA MULTINAZIONALE”

(Antiochia) “La Chiesa di Gesù non è una monarchia assoluta, né un’organizzazione internazionale, né una multinazionale ma una famiglia, è comunione e dialogo”. Lo ha detto il card. Jean Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, ieri sera ad Antiochia (Turchia), aprendo le celebrazioni conclusive dell’Anno Paolino cui partecipa in veste di inviato speciale di Benedetto XVI. “La Chiesa – ha affermato il cardinale ai fedeli riuniti nel cortile dell’unica chiesa cattolica della città che si trova emblematicamente tra una moschea ed una sinagoga – è il viso di Cristo e noi ne siamo i tratti. Dobbiamo, quindi, essere testimoni credibili di Gesù. E’ bene ricordare che a Gesù si arriva normalmente attraverso la Chiesa”. Ponendo all’attenzione dei presenti l’esempio dell’apostolo Paolo, Tauran ha esortato tutti a “chiedere a Dio il coraggio necessario per proclamare e proporre, senza paura e cedimento, ai nostri fratelli in umanità la Buona Novella. Il pluralismo che caratterizza il mondo di oggi ci spinge a ribadire che chi vuole seguire Gesù deve portare la propria Croce, chi ama la propria vita la perde, la persona umana è sacra come la vita. Ci vuole gran coraggio per portare questo messaggio sulla pubblica piazza di oggi. Sin dall’inizio il cristianesimo è stato all’opposto della saggezza del mondo. I martiri, come don Andrea Santoro, ne sono la prova. Se abbiamo il coraggio della differenza allora il Vangelo sarà annunciato con la nostra vita”. La celebrazione si era aperta con il saluto di mons. Luigi Padovese, vicario apostolico latino di Anatolia e presidente della Conferenza episcopale turca, che ha ricordato la testimonianza degli apostoli Pietro e Paolo, la cui “diversità non ha impedito la loro unità”. “La loro testimonianza – ha sottolineato – ci ricorda come la diversità delle nostre chiese con il loro patrimonio di tradizioni, di cultura, di spiritualità, è un valore tanto più prezioso quanto più è radicato nella volontà di essere fedeli all’unico Signore”.