Vita Chiesa

Anno nuovo, vita nuova: dove cercarla?

DI DON FRANCESCO SENSINIAnno nuovo… Vita nuova. Questa, oltre ai tradizionali auguri, è l’espressione che spesso le persone, in questi giorni, si sono rivolte. Credo sia sincera, anche se istintivamente viene da pensare ad una frase fatta, ad una espressione solo tradizionale. È vero che, come alla fine di un anno si traccia un bilancio, si fa una verifica, così all’inizio si brinda al futuro con più ottimismo e più entusiasmo. Ma forse, dentro, rimane l’amarezza del tempo che passa per cui la voglia di novità viene relegata solo nel campo dei buoni propositi.In realtà non è certo l’età che può rinnovarsi, quella anzi più passano gli anni e più diviene vecchia. Non è neppure abitualmente il corpo (fatte le dovute eccezioni) quello che può rinnovarsi, più passano gli anni, più indebolisce. E siccome siamo tentati di credere che la vita si esaurisca nel tempo (l’età) e nel visibile (il corpo) mi chiedo: l’augurio «vita nuova» a che cosa fa riferimento?

Potremmo rispondere: sarebbe una novità se quest’anno non avessi problemi di salute… Sarebbe una bella novità assoluta se quest’anno i miei figli si sistemassero… Sarebbe una piacevole novità se finalmente tornassero buoni rapporti tra me e i parenti di mio marito… Sarebbe una incredibile novità se i politici agissero veramente per il bene comune… Sarebbe una novità assoluta se nel mondo quest’anno non ci fossero guerre…

Anno nuovo, vita nuova. Le novità che vorremmo, in fondo corrispondono semplicemente alle nostre attese. La Chiesa invece, da Natale, ci parla di una novità originale: essere uomini e donne nuovi. Nuovi nel credere che Dio non si limita a rispondere soltanto alle nostre attese ma si è fatto uno di noi, Gesù, per darci molto di più. La vita nuova non inizia con l’anno nuovo ma soltanto con il cuore nuovo.

Anno nuovo… umanità nuova. Ecco l’identikit dell’uomo nuovo: Gesù è un personaggio singolare e affascinante. Magnanimo e umile. Forte e mite. Totalmente libero e totalmente a servizio. Vicino al Dio santo e vicino all’uomo peccatore. Di viva intelligenza e squisita sensibilità. Elevato nel pensiero e semplice nell’esprimersi. Contemplativo e impegnato nell’azione. Profeticamente indignato verso i prepotenti e gli ipocriti e premuroso verso gli oppressi, i malati, i semplici, e i bambini. Realistico nel valutare la fragilità e la malvagità umana e fiducioso nelle possibilità di conversione e di bene. Aperto all’amicizia e ai valori della vita e pronto ad accettare la solitudine e la morte. Soprattutto singolare, incomparabile nell’autorità e nel dono di sé. Così ogni giorno può essere il primo dell’anno.