Cultura & Società
Anna Lapini, straordinaria pioniera dell’educazione cristiana delle fanciulle contadine
La sua incredibile vicenda personale, ha accompagnato la storia della società civile prima di Firenze, poi della Toscana ed infine dell’intero Paese, tanto che ancora oggi se ne può apprezzare il valore nel contesto delle istituzioni scolastiche non statali in Italia. Nel corso degli anni, intorno alla sua figura, si sono concentrati soprattutto studi biografici curati da personalità legate al mondo ecclesiale, oggi invece anche quello accademico la riscopre per la grande attualità della sua azione assistenziale: «l’insegnamento, il desiderio di cambiare le abitudini, di agire concretamente – affermava – non si contrappone alla contemplazione».
Il convegno è stato anche l’occasione per inquadrare il contesto storico, sociale e culturale in cui Suor Anna operò. In particolare quello della Firenze di Pietro Leopoldo II, uno degli uomini più illuminati d’Europa, il quale contribuì in maniera decisiva a rendere la città, protagonista indiscussa del romanticismo sociale e religioso che si diffuse tra 1820 e il 1830, in Francia, in Svizzera. L’operato della Lapini, che istituì una congregazione di suore appartenenti al Terzo Ordine francescano, fu tra l’altro sempre tenuto in grande considerazione dallo stesso Granduca.
In alcuni scritti privati, ricorda il Prof. Zeffiro Ciuffoletti, «riferisce infatti dell’intensa attività dell’Istituto delle Figlie delle Sacre Stimmate di San Francesco d’Assisi, da lei fondato nel 1846, nella casa Fantina, di proprietà degli Scolopi, sulla collina di Arcetri». Ad aprire l’incontro, Giampiero Maracchi, Presidente dell’Accademia dei Georgofili, e Chiara Pieri, Madre Superiora, Comunità religiosa della Fantina.