Toscana

ANGOLA, EPIDEMIA DI COLERA: OLTRE 3000 MORTI E 80.000 CONTAGIATI DAL FEBBRAIO 2006

Sono in totale 415 i morti e 16.310 i contagiati dall’inizio dell’anno per l’epidemia di colera che, cominciata il 13 febbraio 2006, non si è ancora fermata ed è presente in 16 delle 18 province del paese: il bollettino settimanale del presidio dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms/Who, World Health Oragnization) precisa comunque che attualmente ha “un tasso medio di mortalità stabile del 3%”; nelle regioni più colpite oscilla però dal 20% nella provincia di Kwanza Sul all’8% in Malange. “E’ molto strano che un’epidemia di colera duri così a lungo” disse alla MISNA nel gennaio scorso Andrea Atzori, coordinatore dell’organizzazione ‘Medici per l’Africa-Cuamm’, aggiungendo: “L’impressione è che i contagi, in questa o quella provincia, siano più volte scomparsi e poi ricomparsi a distanza di molti giorni; un vero e proprio stillicidio. Ciò fa pensare a un problema nel sistema di vigilanza epidemiologico e a una rete ancora incompleta di servizi sanitari sul territorio; una situazione che è la conseguenza 27 anni in guerra. E’ difficile fermare un’epidemia su un territorio grande quattro volte l’Italia e con una rinnovata mobilità territoriale, grazie alla fine della guerra quattro anni fa, se poi nelle municipalità non ci sono ospedali né medici ma solo ambulatori con un paio di letti e un infermiere, o un operatore non specializzato”. Restano ancora presenti le cause principali dell’epidemia: la mancanza dell’accesso all’acqua potabile e di strutture fognarie, soprattutto nelle grandi concentrazioni di persone come le bidonville di Luanda dove l’anno scorso vennero diagnosticati i primi casi. Secondo un bilancio stilato dalla MISNA sulla base dei bollettini ricevuti periodicamente dall’Oms, in totale oltre 3100 persone sono morte dal febbraio 2006 e più di 80.000 sono state contagiate.Misna