L’argomento più importante del Sinodo sarà la consacrazione delle donne vescovo discussa nelle diverse sessioni che si svolgeranno da venerdì 9 luglio a martedì 13: così Steve Jenkins, portavoce della Chiesa di Inghilterra commenta l’avvio dei 5 giorni di lavoro che vedranno riunite a York le 3 camere che compongono l’organo di controllo della Chiesa di Stato inglese. Domani si parlerà di pensioni dei pastori e sabato si entrerà nel cuore del dibattito con la prolusione dell’arcivescovo di York, John Sentamu, secondo per importanza nella gerarchia anglicana dopo quello di Canterbury. Alla fine i membri del Sinodo si dedicheranno al rapporto del Comitato di revisione sulla legislazione che apre all’ordinazione delle donne vescovo, un documento lungo 142 pagine, disponibile sul sito della chiesa di Inghilterra (www.cofe.anglican.org), che è frutto di un lavoro lungo 12 mesi durante i quali il Comitato si è riunito 16 volte prendendo atto di 114 osservazioni arrivate da parte dei membri del Sinodo generale e di altre 183 provenienti da altri. Il Comitato ha respinto la proposta di dare vita a misure particolari per le parrocchie che non vogliono le donne vescovo, quindi non ha previsto nessuna nuova diocesi o vescovo speciale che si occupi solo di loro, ma ha richiesto un codice di pratica’ che si occupi delle parrocchie contrarie alle donne vescovo. Nel rapporto del Comitato, cui era stato affidato il compito di trovare una soluzione alle divisioni tra parrocchie a favore e parrocchie contrarie alle donne vescovo, sono stati proposti 41 emendamenti. Importante è l’emendamento presentato dall’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams e da quello di York, John Sentamu, che propone che un vescovo diocesano incarichi un altro vescovo di occuparsi delle parrocchie contrarie alle donne vescovo, dice Jenkins. L’ultima parola sull’ordinazione delle donne vescovo spetta ai 470 membri del Sinodo generale della Chiesa di Inghilterra. Se il Sinodo decide che non ci vuole altro lavoro da parte del Comitato di revisione la legislazione verrà inviata ai Sinodi diocesani e può ritornare al Sinodo generale, per una approvazione definitiva, solo se la maggioranza di questi vota a favore. A questo punto, al Sinodo generale, la legislazione deve ottenere i due terzi di ciascuna delle tre camere, vescovi, pastori e laici ma tutto ciò non avverrà prima del 2012. Pertanto nessuna donna vescovo può realisticamente essere ordinata prima del 2014, si legge nel comunicato.Sir