Vita Chiesa

ANGLICANI: APERTO IL SINODO DELLA CHIESA D’INGHILTERRA TRA POLEMICHE E PROBLEMI

“Ciò che è stato ascoltato è molto lontano da ciò che è stato realmente detto”. Anche se “devo naturalmente prendermi a responsabilità per la mancanza di chiarezza che emerge dal testo e dall’intervista radio e per la scelta sbagliata di parole che hanno contribuito a provocare disagio e incomprensione tra l’opinione pubblica e soprattutto tra i miei fedeli cristiani”. Così ieri pomeriggio l’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, capo della chiesa anglicana, ha cercato di rispondere alle polemiche innescate dalla sua posizione riguardo al fatto che è “inevitabile” l’introduzione di alcuni aspetti della Sharia – la legge islamica – nel sistema giuridico britannico. Davanti al Sinodo Generale della Chiesa di Inghilterra, l’arcivescovo Williams ha comunque rivendicato il diritto da parte di “un pastore della Chiesa di Inghilterra” di farsi carico anche di “questioni che riguardano altre comunità religiose” e di cercare di focalizzarle. L’intervista rilasciata alla Bbc ha però scatenato forti polemiche. Alcuni hanno addirittura invitato l’arcivescovo alle dimissioni. Il Sir ha raccolto l’opinione di Clifford Longley, commentatore della Bbc ed ex corrispondente religioso dei quotidiani “Times” e “Daily Telegraph che ha definito “inspiegabile” la posizione presa da Williams. Mentre Silvio Ferrari, docente di diritto canonico e direttore del Master in diritto comparato delle religioni all’Università di Milano ritiene comunque impossibile calare “il ragionamento del primate anglicano in altri contesti giuridici, come quello italiano o francese”. Durante il discorso Williams ha anche anticipato le difficoltà della Lambeth Conference, la riunione degli oltre ottocento Vescovi che rappresentano le diocesi anglicane di tutto il mondo, che si svolgerà nel mese di luglio e che sarà boicottata quest’anno da diocesi e Vescovi contrari all’ordinazione del Vescovo omosessuale del New Hampshire Gene Robinson avvenuta nel 2003. “La decisione di alcuni di essere assenti – ha detto ieri Williams – non solo mostra la profonde differenze in campo teologico ed etico che hanno così danneggiato le nostre relazioni”. Ma riflettono anche quanto siano avvertite “forti” da parte di alcune province alcune “azioni e atteggiamenti presi per lo più dalle Chiese dell’Occidente o del Nord”, e in particolare dalla Chiesa episcopale degli Stati Uniti. Il discorso dell’arcivescovo si è concluso con una preghiera per la Lambeth Conference perché “si possano trovare modi nuovi per restaurare ed approfondire la fiducia nella Comunione e tra di noi, perché si possa aiutare a riconciliare chi in qualche modo si è sentito ferito e emarginato”.Sir