La parrocchia di Anghiari ha deciso di impegnarsi, economicamente e socialmente, in un ardito ma interessante progetto di ristrutturazione edilizia di alcuni immobili di proprietà della stessa parrocchia per la realizzazione di appartamenti per destinarli a famiglie disagiate. Ne parliamo con il parroco, don Marco Salvi, che anche nella sua competenza e titolo di architetto, segue da vicino il progetto. Don Marco, perché questa sfida?«Riconoscendo che è un tipo di lavoro sicuramente nuovo rispetto alla tradizionale attività delle nostre parrocchie, riteniamo che la compagine ecclesiale debba saper guardare alle nuove sfide imposte dalla società. Questo significa non rigettare nulla di quanto ci è stato trasmesso, e vorremo guardare a ciò di cui la nostra gente ha concretamente bisogno. La crisi economica sta mettendo in ginocchio prima di tutto la famiglia che, come ricorda a più riprese anche il Papa, è la struttura fondamentale della società umana. L’impegno reale, concreto e decisivo della comunità cristiana si deve dirigere necessariamente in questo senso».Quali sono gli obiettivi dell’intervento?«Innanzitutto quello di incrementare l’offerta di abitazioni in locazione per quei soggetti la cui capacità economica risulta ormai incompatibile con i canoni di libero mercato. Questo è il nostro passo, il segnale che l’impegno dei cristiani c’è. Vorremmo contribuire a calmierare il mercato privato delle abitazioni, e nello stesso tempo riuscire ad attivare processi di riqualificazione della funzione residenziale e di coesione sociale tramite una più articolata offerta abitativa. È la testimonianza della vicinanza della Chiesa ai bisogni reali di tutta la comunità».Che tipo di intervento si va progettando? «Il recupero di tre fabbricati di proprietà della parrocchia di Anghiari già esistenti ma attualmente fatiscenti, situati sia all’interno del comune che nel centro del paese, con la conseguente realizzazione di quattro unità abitative.Un punto importante di questo progetto è sicuramente rappresentato dai costi di realizzazione e dal recupero delle adeguate risorse economiche. Tutte cose che un buon architetto avrà già preventivato e un altrettanto buon parroco avrà già pianificato «Anche se la responsabilità della Parrocchia non mi consente di seguire direttamente la realizzazione dell’opera, che invece ho delegato a tecnici di mia fiducia, dottor Resti e architetto Parisi, debbo dire la mia soddisfazione. Mi spiego. Il costo complessivo stimato dell’opera dovrebbe di poco superare i 650mila euro, per un totale di quasi 400 metri quadrati di superficie abitabile ripartita nei quattro alloggi in via di esecuzione. L’ingente spesa potrà essere sostenuta grazie all’intervento di un contributo della Regione Toscana. La deliberazione del Consiglio della regione del 29 luglio 2009, in riguardo a misure straordinarie, urgenti e sperimentali, integrative delle azioni previste dal programma di edilizia residenziale pubblica 2003-2005 approvato con deliberazione del Consiglio regionale del 26 maggio 2004, che prevede il concorso di spesa per la realizzazione di alloggi di edilizia residenziale destinati alla locazione a canone sostenibile per almeno 15 anni. A conti fatti il contributo regionale coprirà il 48% del costo complessivo dell’opera».Quindi i nuovi appartamenti saranno destinati a famiglie, attraverso canoni di affitto agevolati. Non risulta rischioso per quanto riguarda l’ammortamento dell’immobile? E poi con quale criterio saranno scelte le famiglie? L’ente pubblico sarà coinvolto?«Come già detto il progetto è mirato a incrementare l’offerta di alloggi per quelle famiglie che attraversano un periodo di crisi economica. Questo è il primo passo che vuole servire come stimolo per ridimensionare l’ascesa di costi del mercato privato delle abitazioni. Partendo da questo presupposto non è possibile prescindere dall’ente pubblico. La graduatoria dei soggetti beneficiari sarà dunque stilata e concordata in convenzione con il Comune di Anghiari e dietro indicazioni della parrocchia. Il Comune garantirà per la durata di quindici anni il canone d’affitto concordato, che ci consentirà di coprire spese e ammortizzare i costi».Da questo emerge un buon rapporto tra parrocchia e Comune.«Anghiari è uno dei più bei borghi medievali d’Italia, e da questo glorioso passato ci sono giunti civiltà e democrazia. Ancora una volta Chiesa e pubblica amministrazione si mettono insieme per far prevalere quel bene comune che i nostri antenati medievali avevano già fortemente intuito, e per cui la nostra terra splende. Invece che evidenziare le differenze reciproche ci sembra più importante lavorare insieme, per il bene della nostra gente».