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Anghiari: Ascensione in festa al Carmine.
La solennità dell’Ascensione al cielo di Gesù Cristo, quest’anno domenica 5 giugno, è da secoli il giorno di festa pasquale del santuario mariano del Carmine, ad Anghiari. La chiesa, che dal 1985 è santuario mariano della Valtiberina per volere del Vescovo Giovanni D’Ascenzi, fu costruita a tempo di record dalla popolazione anghiarese a seguito dell’apparizione della Vergine Maria in quel preciso luogo, nel luglio del 1536. Bastarono pochi anni e i fedeli della zona eressero a lode di Dio e della sua Santissima Madre il bel Santuario in stile cinquecentesco. Dapprima furono i religiosi francescani che per pochi anni ressero il luogo di culto, successivamente fu affidato alla cura pastorale e spirituale dei Carmelitani di Mantova, e nei secoli il luogo (che prima si chiamava Combarbio, cioè crocicchio di strade) ha assunto il nome di Carmine. Non si sa con sicurezza se grazie all’opera dei religiosi, ma è da secoli che la popolazione della Valtiberina nel giorno dell’Ascensione, sale pellegrina al Carmine, per fare Pasqua insieme alla Madonna. Nessun particolare rito religioso caratterizza questa giornata, se non l’usuale prassi della Riconciliazione e della Comunione pasquale. E per Pasqua non può mancare l’uovo benedetto, che viene distribuito ai fedeli dopo ogni S.Messa di questa lunga giornata. Il Santuario apre le porte alle 6.30 del mattino, per accogliere come tradizione i primi pellegrini che arrivano a piedi: sono quelli della Messa delle 7, la prima S.Messa. A seguire per ogni ora si alternano Celebrazioni Eucaristiche all’Altare della Madonna, mentre nei confessionali i sacerdoti saranno a disposizione dei fedeli per tutta la giornata. Ogni gruppo di pellegrini che sale verso il Santuario a piedi è accolto alla porta dai festarini, che annotano nomi e provenienze nello speciale registro del pellegrino. Al termine di ogni Messa i gruppi e i singoli pellegrini riceveranno la speciale benedizione a loro riservata. L’accoglienza dei fedeli al Santuario prosegue poi nel chiostro dove è allestito il «ristoro del pellegrino», frutto della raccolta svolta nei giorni precedenti la festa per i paesi e le campagne del territorio anghiarese. Alcuni giochi e attrazioni concludono la cornice gioiosa della festa.
Nel cuore della mattina, alle 11.15 è prevista la S. Messa solenne che sarà animata dalla schola cantorum «don Vittorio Bartolomei» di Anghiari e terminerà con il canto del regina coeli. Il pomeriggio è segnato da due appuntamenti molto sentiti: alle 16 la S.Messa con la benedizione dei bambini e alle 18 l’ultima S.Messa. Quella delle 16 vedrà quest’anno la presenza dei Seminaristi della diocesi, insieme al rettore del Seminario don Enrico Gilardoni che presiederà la Celebrazione e che affiderà tutti i bambini presenti alla protezione della Madonna del Carmine. Quella delle 18 è invece l’appuntamento più solenne e familiare allo stesso momento. Sarà il rettore dal Santuario, don Marco Salvi, a presiedere la Celebrazione Eucaristica e officerà la S.Messa in suffragio dei festarini e benefattori defunti del Santuario. Questo momento si conclude con l’atto di affidamento del Rettore alla Madonna del Carmine, gesto che chiude la lunga giornata di festa. di Alessandro Bivignani.
Quattro percorsi per i pellegrini
Per i numerosi fedeli che raggiungeranno il Santuario del Carmine, sarà possibile seguire degli itinerari da percorrere in pellegrinaggio. Quattro luoghi di partenza, dove lasciare l’auto, per poi seguire un sentiero dai 2 ai 4 chilometri verso il Santuario: da Anghiari, da Tavernelle, da Micciano e da Ponte alla Piera. Il ricavato della festa servirà per la realizzazione di un’opera di cui il Santuario è sprovvisto: una bussola alla porta d’ingresso. Sarà realizzata con una struttura di vetro così da consentire di vedere l’interno della chiesa anche quando essa rimane chiusa nei giorni feriali per motivi di sicurezza. La sera precedente il Santuario comincerà a vivere la festa con l’accensione del fuoco nel piazzale antistante, alle 21.