Pisa

Anche da Moltrasio per salutare don Alessandro

Sono arrivati persino da Moltrasio (dove Alessandro Plotti è cresciuto ed è stato ordinato prete) alla celebrazione eucaristica in Cattedrale per la festa patronale di san Ranieri. Sabato scorso, a far festa al nostro arcivescovo, erano davvero in molti: il prefetto, il presidente della provincia ed i sindaci «scortati» dai gonfaloni dei loro comuni, deputati e senatori pisani, militari, una decina di vescovi che hanno concelebrato. C’era Paolo Romeo, nunzio apostolico in Italia, Franco Croci, segretario della prefettura degli affari economici della Santa Sede, Sergio Goretti, vescovo emerito di Assisi che fu ordinato vescovo insieme a Plotti 25 anni fa e Mansueto Bianchi, vescovo di Volterra. E poi i vescovi di origine pisana: Lorenzo Baldisseri, nunzio apostolico in Brasile, Riccardo Fontana (arcivescovo di Spoleto-Norcia), Vasco Giuseppe Bertelli (vescovo emerito di Volterra) Giovanni Paolo Benotto (vescovo a Tivoli) Giovanni Santucci (vescovo a Massa Marittima – Piombino).L’arcivescovo li ha salutati uno ad uno, ricordandoli all’inizio della celebrazione. Un saluto particolare è andato anche agli amici di Moltrasio: «eravate qui in tanti in occasione del mio ingresso in questa diocesi. Ci ritroviamo qui, venti anni dopo».Nelle prime panche un’ottantina di sacerdoti. Alcuni festeggiavano il loro giubileo sacerdotale: don Silvio Baldisseri e don Antonio Simoni, come Paolo Gariglio (studente a Pisa, ma ordinato a Torino) preti da cinquant’anni, e don Tadeusz Zawadzki, sacerdote da 25. E poi diaconi permanenti, i seminaristi, la Deputazione dell’Opera del Duomo, l’ordine dei cavalieri del santo Sepolcro.«Vent’anni fa, qui, nel giorno di San Ranieri – ha ricordato in apertura di celebrazione il vicario generale Antonio Cecconi – lei dichiarò che da quel momento questa cattedrale, simbolo della città e dell’arcidiocesi, diventava la sua sposa. Una dichiarazione forte, capace di sorprendere ed entusiasmare (…). Abbiamo camminato dietro di lei, nostro pastore – qualche volta arrancando, a causa della lunga falcata dei suoi passi – e soprattutto di fronte ad ogni scelta impegnativa, al momento di condividere molte fatiche e qualche gioia, abbiamo visto riaffermato quel patto d’amore stretto allora tra il vescovo- sposo e tutti noi». Monsignor Cecconi ha ricordato alcuni «segni» del servizio episcopale di Plotti a Pisa: l’attivazione del consiglio pastorale diocesano e dei consigli pastorali in ogni vicariato, l’istituzione del diaconato permanente, la scuola di formazione teologica per la qualificazione culturale e operativa dei laici credenti, il ripensamento della struttura-base della parrocchia attraverso le unità pastorali, l’impostazione e la riorganizzazione dei centri pastorali e dei relativi uffici diocesani. «Non il nuovo per il nuovo – ha chiosato il vicario generale – ma la necessaria e convinta risposta alle esigenze di aggiornamento ecclesiale nel solco del Concilio Vaticano II». Venti anni: «anni di intense relazioni personali ed ecclesiali (…) Chiunque ha avuto bisogno o desiderio di incontrarla, ha trovato in lei un ascoltatore comprensivo, un interlocutore vigile e paziente, un padre e un amico affettuoso. Schivo nei modi, essenziale nelle parole, mai retorico, ma capace e disponibile nell’andare ogni volta alla sostanza del discorso, al vivo delle questioni».La messa è stata animata dai canti della Cappella musicale del Duomo.Al termine della celebrazione, il sindaco Paolo Fontanelli ha parlato a nome di tutti gli enti locali: «La lezione del vescovo Plotti – ha commentato – ha unito la comunità ai valori universali del messaggio cristiano ed ha spronato tutti gli uomini di buona volontà a farsene carico, soprattutto di fronte ai drammi della nostra epoca».Poi tutti sono stati invitati nel palazzo arcivescovile, per ammirare la nuova pavimentazione e i restauri all’interno del chiostro. Sacerdoti ed autorità hanno partecipato al rinfresco nelle sale dell’Opera della Primaziale.