Toscana
Amministrative, la Toscana al voto
A Pisa si vota il 25 e il 26 maggio prossimi. Le 78mila persone che ne hanno diritto dovranno scegliere tra circa duemila nominativi proposti nelle liste (sono ben diciassette per il comune e fino a tredici nelle circoscrizioni comunali). Ci sono ex sindaci, ex ed attuali amministratori, persino un ex deputato, professionisti conosciutissimi, anche cattolici impegnati in movimenti ed associazioni.
La prima kermesse, dunque, si è già giocata sull’organizzazione delle liste. La seconda si giocherà sulle preferenze in dotazione ai singoli candidati: quanto inciderà la possibilità del voto disgiunto tra lista e candidato a sindaco?
E poi le liste, alla vigilia meno accreditate di successo: i pensionati hanno pescato un generale degli incursori paracadutisti della Brigata Folgore, Simone Baschiera, Rifondazione Comunista la sua segretaria Roberta FantozziLaura Sbrana, presidente del comitato Inquinamento Zero che si batte per evitare l’insediamento ad Ospedaletto di un impianto di smaltimento di rifiuti speciali: una spina nel fianco, in questi anni, per la giunta Fontanelli.
Vivibilità della città, lotta al calo dei residenti (a Pisa risiedono 90mila persone, ma ne gravitano ogni giorno 145mila) e alla microcriminalità, servizi alle famiglie, agli anziani, ai giovani, integrazione degli studenti universitari fuori sede e degli extracomunitari, rilancio turistico anche attraverso percorsi integrativi alla visita mordi e fuggi di piazza dei Miracoli decentramento dei servizi, gestione del traffico urbano: ciascuno dei candidati ha la sua ricetta.
Rispetto all’attuale quadro politico italiano, unica anomalia, se così si può chiamare, è quella del Partito Repubblicano che, pur in contrasto con la presidenza nazionale, ha mantenuto fede alla scelta fatta a suo tempo, schierandosi con le forze del Centro sinistra.
Per il consiglio comunale di Massa il numero degli aspiranti a sindaco è salito a nove ed è naturalmente aumentato anche il numero delle liste di sostegno, diciassette in tutto, con grande gioia degli elettori, soprattutto i più anziani, che con il maggioritario, speravano di vedere facilitato il loro compito. In proposito a elezioni concluse, sarà interessante vedere quante sono state le preferenze espresse.
Gli altri aspiranti sono: per Rifondazione Comunista, Martina Nardi (finalmente una donna); per la Lega Nord, Achille Capulzini CremoniniPierluigi Bordigoni, che nell’eventuale ballottaggio ha già espresso il proprio appoggio al candidato del Centro destra; Luigi Della Pina per l’Udc; l’ex assessore regionale alla sanità Anselmo Menchetti per i Socialisti Autonomia; Elia Pegollo per Massa Città del sole; Pietro De Trovato per il Partito dei pensionati.
Stando alle prime indicazioni, la campagna elettorale, sia per il rinnovo del Consiglio dell’Amministrazione Provinciale che per il Comune del capoluogo apuano, si preannuncia quanto mai infuocata a seguito delle polemiche che hanno preceduto più di una candidatura. Su quest’ultima considerazione ci auguriamo di sbagliare.
Se venisse confermata l’esclusione il quadro politico sarebbe abbastanza complesso. Tenendo presente infatti che a Viareggio la Margherita poteva contare su di un serbatoio di voti piuttosto consistente, allo stato attuale delle cose è logico e giusto domandarsi dove questi voti andranno a finire, fermo restando quelli per il candidato sindaco Sauro Ricci (di area cattolica, già assessore alle finanze nelle giunte Marco Costa e Marco Marcucci) che è anche il candidato della lista civica «Insieme per Viareggio».
Detto questo, non sono comunque da meno gli antefatti che stanno facendo di Viareggio, come dicevamo all’inizio, un caso quanto meno anomalo. Nel centrosinistra che governa la città, certi risentimenti nei confronti del sindaco uscente (l’ex presidente della Regione Toscana Marco Marcucci) per i modi con cui ha guidato l’amministrazione, avevano fatto convergere sull’ex senatore DS Patrizio Petrucci (già presidente nazionale dell’Anpas ed ora assessore provinciale al sociale e al turismo) le preferenze di tutti i partiti della coalizione (maggioranza dei Ds e Margherita), di Rifondazione, dello Sdi e della lista Pensionati. Un inaspettato ribaltone interno ai Ds ha poi riproposto Marco Marcucci come candidato ufficiale del partito, oltre che del «Laboratorio per la democrazia» facente capo allo stesso. Un’operazione ovviamente non condivisa sia dalla Margherita che da Rifondazione, che rispettivamente hanno presentato alla carica di sindaco il commercialista Sauro Ricci e il consulente del lavoro Roberto Pucci. Purtroppo, la scomparsa dalla scena elettorale della Margherita, il primo è ora ufficialmente supportato solo da «Insieme per Viareggio», anche se in via ufficiosa, ma apertamente, verrà sostenuto dal partito di cui è prestigioso esponente.
Nel centro destra, invece, all’ingegner Alessandro Volpe, scelto dal presidente del senato Marcello Pera, bene accettato da Forza Italia, da Alleanza Nazionale (dopo alcune riserve iniziali) e dalle categorie economiche, si contrappone il pediatra Sergio Benincasa, candidato ufficiale della lista civica «Vivere Viareggio» cui si è aggiunto il Cdu che, senza mezzi termini, si è dissociato dalla candidatura Volpe. Ecco così che formalmente a Viareggio corrono in sei per sedersi sulla poltrona di sindaco: i già citati Marco Marcucci, Sauro Ricci, Alessandro Volpe, Sergio Benincasa, Roberto Pucci e, per la lista civica «Viareggio Giovani», Jacopo Bonuccelli.
Ammesso che riescano ad accedere al ballottaggio due fra i primi quattro nomi sopracitati, l’incognita è sapere quali, perché i due del centro sinistra ed i due del centro destra, allo stato attuale delle cose, hanno identiche possibilità di riuscita, anche e soprattutto in considerazione del fatto che dopo il primo turno si dovrà procedere agli ormai scontati apparentamenti per quello successivo.